Elon Musk è tornato a Washington e, come sempre, sta mettendo il governo sottosopra. Ma mentre i politici cercano di capire cosa fare con lui, Musk fa quello che gli riesce meglio: distruggere tutto per poi riassemblarlo a modo suo. La sua gestione di Twitter ora X è stata un perfetto esempio di questo approccio: ha licenziato metà dell’azienda, tagliato costi come un chirurgo impazzito e trasformato la piattaforma in una sorta di esperimento sociale ad alto rischio. Il risultato? A sorpresa, finanziariamente funziona.

Secondo il Wall Street Journal, i numeri di X nel 2024 sono molto più solidi di quanto chiunque si aspettasse. L’azienda ha generato un Ebitda di 1,25 miliardi di dollari su un fatturato di 2,7 miliardi, con un margine del 46%. Un bel salto rispetto al Twitter pre-Musk, che nel 2021 aveva un margine del 30% su ricavi molto più alti, 5 miliardi di dollari. Il che significa che, tagliando teste e spese senza pietà, Musk ha reso X una macchina più efficiente. Certo, l’efficienza è relativa: la piattaforma è un caos, gli inserzionisti sono fuggiti in massa e il brand è diventato una sorta di zona franca per libertà di espressione spinta all’estremo.

E poi c’è il piccolo dettaglio del debito. Per quanto il margine operativo sia migliorato, X paga 1,3 miliardi di dollari l’anno solo di interessi sul debito. Tradotto: sta ancora perdendo soldi o, nella migliore delle ipotesi, naviga sul filo del pareggio. Insomma, un’azienda “profittevole” nel senso in cui lo sarebbe un casinò che incassa tanto ma ha una voragine nei conti.

Se Musk riuscisse a riconquistare gli inserzionisti—quelli seri, che pagano bene e non scappano alla prima polemica—X potrebbe finalmente trasformarsi in un investimento redditizio anziché in un esperimento costoso. Ma convincere le grandi aziende a tornare a spendere milioni su una piattaforma dove il caos regna sovrano non sarà semplice. Musk, nel frattempo, continuerà a fare quello che sa fare meglio: sconvolgere tutto, ignorare le critiche e, in qualche modo, trovare un modo per far funzionare anche il disastro.