L’industria tecnologica sembra aver perso ogni freno inibitorio quando si parla di spese in conto capitale. Alphabet, la casa madre di Google, ha deciso di stanziare 75 miliardi di dollari in capex per il 2025, un aumento del 43% rispetto all’anno precedente. Il che significa una cosa sola: la guerra dell’AI non è solo iniziata, è diventata una corsa a chi brucia più velocemente miliardi su miliardi per costruire il futuro. E non è certo sola in questo delirio.
Microsoft, con i suoi 80 miliardi di dollari destinati alla costruzione di data center AI nel suo anno fiscale, gioca il ruolo del gigante che non vuole farsi soffiare la corona. Meta, sempre con il sogno del metaverso in fondo alla testa ma ormai consapevole che l’AI è il vero campo di battaglia, è pronta a mettere sul piatto 65 miliardi di dollari. Amazon? Nessun problema, la sua macchina da soldi è più che capace di reggere il ritmo con 75 miliardi di dollari previsti per il 2024, e probabilmente ancora di più quest’anno.
Fermiamoci un attimo a fare i conti: tra Google, Microsoft, Amazon e Meta, il mercato tech sta per iniettare circa 300 miliardi di dollari in infrastrutture per l’intelligenza artificiale. Tanto per avere un’idea della scala, la joint venture OpenAI-SoftBank, il progetto Stargate AI, prevede di raccogliere 500 miliardi di dollari in quattro anni per costruire data center AI. La differenza? Google, Microsoft, Amazon e Meta non devono nemmeno preoccuparsi di trovare i soldi: li hanno già, e ne hanno tanti.
Il quarto trimestre di Alphabet ha mostrato che l’azienda ha generato 125 miliardi di dollari in cash flow operativo nel solo 2024. Aggiungete a questo i quasi 100 miliardi di dollari in contanti e investimenti liquidi nel suo bilancio, e capite subito che 75 miliardi in capex sono un gioco da ragazzi. Anzi, sono praticamente noccioline. Lo stesso vale per Microsoft, che stampa denaro con il cloud e il software aziendale, e per Amazon, il cui business AWS è un’inesauribile macchina da profitti. Anche Meta, pur essendo più piccola in termini di fatturato, sta pompando più risorse che mai in infrastrutture AI, tanto che il suo capex pesa molto di più sul bilancio rispetto alle altre tre big.
Eppure, nonostante tutta questa pioggia di miliardi, e nonostante il recente exploit del modello AI cinese DeepSeek, che ha mostrato risultati sorprendenti con costi ridotti, le big tech americane non sembrano minimamente rallentare. Al contrario, stanno raddoppiando la posta, come se ogni dollaro non speso in capex oggi fosse un’opportunità persa per dominare il futuro.
L’unico vero vincitore di questa frenesia? Nvidia. Il mercato ha avuto un piccolo brivido di paura alla notizia delle performance di DeepSeek, ma la realtà è che fintanto che il mondo tech continuerà a spendere in modo compulsivo per costruire data center AI, Nvidia continuerà a vendere GPU come se fossero oro. E, a giudicare dal ritmo attuale, questa bolla di spesa non accenna a sgonfiarsi.