Il presidente Donald Trump sta valutando l’uso dell’Alien Enemies Act del 1798 per accelerare le deportazioni di immigrati irregolari. Questa legge, parte delle Alien and Sedition Acts, concede al presidente l’autorità di deportare o detenere cittadini di nazioni ostili durante periodi di guerra. Storicamente, è stata invocata solo tre volte: durante la Guerra del 1812, la Prima Guerra Mondiale e la Seconda Guerra Mondiale, per gestire cittadini di paesi nemici residenti negli Stati Uniti.

L’intenzione di Trump di utilizzare questa legge per giustificare deportazioni di massa ha suscitato un acceso dibattito. Secondo esperti legali, l’applicazione dell’Alien Enemies Act richiede una dichiarazione formale di guerra o l’esistenza di ostilità con un’altra nazione. Attualmente, gli Stati Uniti non sono in guerra con alcun paese, il che rende discutibile la legittimità dell’uso di questa legge per le deportazioni. Inoltre, la legge è stata storicamente utilizzata per detenere cittadini di nazioni con cui gli Stati Uniti erano in conflitto armato, non per gestire l’immigrazione irregolare in generale.

Critici della proposta sostengono che l’uso dell’Alien Enemies Act in questo contesto potrebbe violare i diritti costituzionali degli individui e rappresentare un abuso di potere esecutivo. L’American Civil Liberties Union (ACLU) ha espresso preoccupazione per le implicazioni sui diritti civili e ha promesso di contestare legalmente qualsiasi tentativo di utilizzare questa legge per giustificare deportazioni di massa.

Parallelamente, l’amministrazione Trump ha annunciato un ritardo di 30 giorni nell’imposizione di tariffe su Canada e Messico, mentre i negoziati sulla sicurezza delle frontiere e il traffico di droga continuano. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha accettato un piano di 1,3 miliardi di dollari per rafforzare la sicurezza delle frontiere, nominare un responsabile per il fentanyl, designare i cartelli della droga come terroristi e migliorare la sorveglianza delle frontiere. Allo stesso modo, il presidente messicano Claudia Sheinbaum ha avviato discussioni che hanno portato a una sospensione temporanea delle tariffe. Nonostante questi ritardi, le nuove tariffe del 10% sulle importazioni cinesi rimangono in vigore, con la Cina che minaccia contromisure, inclusa una causa presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Inoltre, il Texas National Guard ha ora l’autorità di arrestare e detenere individui che entrano illegalmente negli Stati Uniti dal Messico, estendendo il loro ruolo nell’applicazione delle leggi sull’immigrazione oltre le capacità di supporto precedenti. Questo cambiamento rappresenta una deviazione significativa dal ruolo tradizionale dei militari, sollevando preoccupazioni tra i critici riguardo ai potenziali rischi per l’applicazione della legge e ai diritti civili.

Le recenti mosse dell’amministrazione Trump, inclusa la considerazione dell’Alien Enemies Act per accelerare le deportazioni e l’espansione dei poteri delle forze dell’ordine militari, rappresentano un approccio aggressivo alle questioni dell’immigrazione e della sicurezza delle frontiere. Queste azioni hanno suscitato un dibattito significativo sulle implicazioni legali e morali, nonché sulle potenziali conseguenze per le relazioni internazionali e i diritti civili.