L’impatto di DeepSeek R1 ha scosso il panorama dell’intelligenza artificiale, spingendo il settore a rivalutare modelli consolidati e a riconoscere il ruolo emergente delle soluzioni cinesi. Sebbene i modelli statunitensi abbiano dominato a lungo, l’ecosistema cinese sta rapidamente guadagnando terreno, con proposte sempre più avanzate in termini di efficienza, capacità di ragionamento e supporto multilingua.
ByteDance, Baidu, Alibaba, Moonshot AI, Tencent, iFLYTEK, 01.AI e Baichuan stanno ridefinendo le possibilità dell’intelligenza artificiale con modelli innovativi che sfidano i giganti occidentali. Doubao 1.5 Pro, ad esempio, si distingue per la sua architettura MoE che garantisce prestazioni elevate con una frazione dei parametri attivati, mentre Ernie Bot 4.0 di Baidu è il primo chatbot AI di largo consumo in Cina, con capacità multimodali avanzate.
Qwen 2.5 di Alibaba, con il suo supporto multilingue e una gamma di modelli scalabili fino a 72 miliardi di parametri, si posiziona come un’alternativa Open Source potente, mentre Kimi k1.5 di Moonshot AI sfida OpenAI 01 in matematica, codifica e comprensione visiva, grazie a un contesto lungo fino a 128k. Tencent, con il suo Hunyuan, e iFLYTEK con Spark V4.0 Turbo, dimostrano come la ricerca cinese stia spingendo i confini dell’elaborazione del linguaggio naturale.
La famiglia Yi di 01.AI offre modelli open-source con una forte capacità bilingue, e Baichuan propone soluzioni ottimizzate per efficienza e prestazioni. Questa ondata di innovazione dimostra che la competizione globale è più aperta che mai, con la Cina pronta a ridefinire gli equilibri del settore AI.