“Il cambiamento climatico è una realtà e in questi giorni vediamo che distrugge la ricchezza in tutto il mondo. Ci sono molte, molte buone ragioni per combattere il cambiamento climatico, per proteggere la natura, per lavorare su un’economia circolare. E voglio sottolineare di nuovo che l’Europa manterrà la rotta assolutamente necessaria”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando la Bussola della Competitività.

“Stiamo mantenendo la rotta sugli obiettivi del Green Deal europeo e sugli obiettivi che dobbiamo ricordare l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e meno 55% almeno entro il 2030” ha poi aggiunto von der Leyen specificando però che “deve esserci equità nel sistema perché alcuni hanno investito, già e hanno avuto successo nel soddisfare gli obiettivi, ma anche, la quantità di flessibilità e pragmatismo necessari di cui abbiamo bisogno per risolvere questo problema complesso”.

Il riferimento è al comparto auto e alle multe che i produttori dovrebbero pagare in base all’attuale normativa in merito al quale la Presidente della Commissione europea ha dichiarato di voler guardare il problema nel suo complesso.

Proprio oggi parte, peraltro, il dialogo strategico sull’industria automobilistica in seno alla Commissione europea su cui comunque von der Leyen ha confermato la volontà di sostenere “l’industria automobilistica anche attraverso la profonda transizione che sta attraversando”. “Faremo in modo che il futuro dell’auto rimanga saldamente radicato in Europa” ha concluso.

Certo la situazione non è delle migliori. Il mercato dell’auto europeo ha chiuso il 2024 con un leggero segno positivo (+0,9%), ma con un saldo netto di meno 3 milioni di vetture rispetto al 2019. Crescono le ibride, mentre perdono terreno le elettriche.

Per il Centro Studi Promotor, i lievi incrementi delle immatricolazioni di auto nel 2024 non devono trarre in inganno. La situazione del mercato nell’Europa Occidentale resta drammatica. Rispetto al quadro ante-pandemia, cioè al 2019, la contrazione è del 18%. I 5 maggiori mercati nazionali sono tutti in perdita rispetto al 2019 (il periodo pre-pandemia preso a riferimento): Francia -22,4%, Germania -21,9%, Italia -18,7%, Spagna -19,2%, Regno Unito -15,5%.

Al centro delle discussioni sul futuro dell’Automotive in Europa, ci saranno i temi più caldi come le multe sulle emissioni di Co2, la neutralità tecnologica, gli investimenti sulle colonnine di ricarica, la creazione di fondi ad hoc per sostenere le imprese.


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