Un caffè al Bar dei Daini
Gli ultimi annunci sui risultati finanziari di Microsoft e Meta Platforms relativi al trimestre di dicembre confermano che il mercato dell’intelligenza artificiale è ancora in una fase di attesa. L’ottimismo sulle prospettive future è evidente, ma i numeri rivelano una realtà più complessa, dove gli investitori sembrano disposti a chiudere un occhio sulle spese massicce in cambio della promessa di una crescita futura.
Meta Platforms, proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha registrato un fatturato del quarto trimestre aumentato del 21% a 48 miliardi di $. Tuttavia, prevede un rallentamento della crescita del fatturato nel primo trimestre, tra l’8% e il 15%.
Le spese operative dovrebbero aumentare fino al 25%, tra $ 114 miliardi e $ 119 miliardi nel 2025, rispetto ai $ 95 miliardi del 2024. Inoltre, le spese in conto capitale potrebbero salire fino al 67%, tra $ 60 e $ 65 miliardi, da $ 39 miliardi nel 2024. Meta ha dichiarato che l’aumento delle spese operative è dovuto alla costruzione di data center per l’intelligenza artificiale e all’assunzione di personale tecnico in vari settori.
Non è stato previsto un aumento delle perdite operative per Reality Labs, la sua unità AR e VR, che l’anno scorso ha avuto una perdita di quasi 18 miliardi di $, in crescita rispetto ai 16 miliardi di $ nel 2023.
Separatamente, Meta ha accettato di pagare 25 milioni di dollari per chiudere una causa intentata dal presidente Donald Trump nel 2021, dopo che la società aveva sospeso i suoi account Facebook e Instagram in seguito agli attacchi al Campidoglio degli Stati Uniti di quell’anno, ha riferito mercoledì il Wall Street Journal.
Mark Zuckerberg ha dichiarato che il 2025 sarà un “grande anno”, sottolineando che entro la fine del 2024 la direzione delle grandi scommesse di Meta, come il suo assistente AI, diventerà più chiara.
In sostanza, si saprà se l’azienda sta sprecando miliardi o se la strategia porterà frutti. Nonostante questa incertezza, Wall Street ha reagito positivamente ai risultati della società, grazie a una crescita dei ricavi pubblicitari superiore alle previsioni.
Questo è bastato a spingere le azioni Meta al rialzo nelle contrattazioni after-hours, nonostante le previsioni per il primo trimestre del 2025 indichino una crescita più lenta e un aumento del 23% delle spese operative, accompagnato da un incremento del 60% delle spese in conto capitale. La strategia di Meta, dunque, è chiara: investire oggi per dominare il mercato AI domani, senza preoccuparsi troppo della redditività immediata.
Microsoft, invece, deve affrontare problemi più immediati. La crescita del 31% della sua divisione cloud Azure è risultata nella parte bassa delle previsioni e, cosa più preoccupante, il CFO Amy Hood ha indicato che anche il trimestre di marzo manterrà la stessa crescita, tra il 31% e il 32%. Questo contraddice le aspettative di un’accelerazione previste lo scorso ottobre, spingendo gli investitori a reagire con scetticismo e provocando un calo del 5% nelle azioni Microsoft nel trading after-hours.
La spiegazione ufficiale è che Microsoft non ha ancora sufficiente capacità di server per soddisfare la domanda crescente, un problema che dovrebbe risolversi con gli investimenti previsti entro giugno. Tuttavia, un dettaglio preoccupa ancora di più gli investitori: il riconoscimento che la crescita di Azure è stata frenata dalla debole performance dei servizi non legati all’AI. Hood ha suggerito che i rivenditori Microsoft non hanno promosso correttamente l’offerta ai clienti, segnalando possibili problemi strategici o di esecuzione commerciale.
Infine, sia Zuckerberg che Satya Nadella hanno minimizzato l’impatto di DeepSeek, suggerendo che i recenti progressi del modello AI non sono motivo di preoccupazione. Tuttavia, questa posizione appare poco convincente, considerando che entrambe le aziende stanno investendo somme enormi nell’intelligenza artificiale senza avere ancora chiari ritorni. Zuckerberg stesso ha ammesso che il 2024 sarà un anno “intenso”, segno che la pressione per dimostrare risultati concreti sta crescendo.
Il mercato sembra disposto a concedere ancora tempo, ma l’AI non può rimanere per sempre una scommessa sul futuro: presto gli investitori chiederanno risultati tangibili.
Tesla ha comunicato oggi un calo dell’8% nei ricavi delle auto nel quarto trimestre, a causa di una crescita debole delle vendite. L’azienda affronta una domanda fiacca, che potrebbe peggiorare se il presidente Donald Trump continua a eliminare gli incentivi per le auto elettriche. È difficile dire quanto l’associazione di Musk con il marchio influenzi le vendite, data la sua vicinanza a Trump e MAGA. Sebbene potrebbe teoricamente attrarre i fan di Trump, i potenziali acquirenti di Tesla sono principalmente ambientalisti.
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