Ma chi lo avrebbe mai detto? Una piccola startup cinese ha mandato in tilt l’intero settore tecnologico americano, e non con qualche trucchetto sporco, ma semplicemente costruendo un’intelligenza artificiale più efficiente e meno costosa.

DeepSeek ha rilasciato il suo modello R1, capace di competere con i mostri sacri americani a una frazione del costo. Risultato? Un bagno di sangue in borsa: Nvidia ha bruciato 600 miliardi di dollari di valore in un colpo solo. Per un attimo, sembrava di essere tornati al 2008, ma senza i banchieri di Wall Street da incolpare. Questa volta, il colpevole è un manipolo di programmatori cinesi che, a quanto pare, sanno fare di meglio con meno.

La Silicon Valley in crisi esistenziale

Ovviamente, i signori della Silicon Valley hanno subito messo su il loro miglior sorriso plastico, cercando di girare la frittata. OpenAI ha assicurato che rilascerà “modelli migliori” (come se non fosse già il loro mestiere). Mark Zuckerberg ha subito radunato le sue “war rooms” di ingegneri per capire come reagire, il che significa che probabilmente vedremo una nuova ondata di meme su Facebook tra qualche settimana.

E poi c’è Donald J. Trump. Non poteva certo restare fuori da questa conversazione. Il 45° presidente ha definito la rivoluzione DeepSeek una “wake-up call”, aggiungendo che è una “cosa positiva” perché “ora non dobbiamo spendere così tanti soldi”.

Il capitalismo si adatta (rubando idee)

Mentre i titani della tecnologia fanno dichiarazioni rassicuranti, la realtà è che stanno già copiando DeepSeek a velocità record. Perplexity ha integrato il modello nel suo motore di ricerca, Groq lo sta facendo girare a velocità folli, e gli altri stanno affilando i coltelli dietro le quinte.

Meta, che ha investito 65 miliardi di dollari in infrastrutture AI quest’anno, probabilmente userà proprio le tecniche di DeepSeek per potenziare il suo modello Llama-4.

Bitcoin ritorna, Nvidia respira, ma il gioco è cambiato

Nel frattempo, mentre i mercati AI si agitano, il mondo delle criptovalute sembra aver trovato un nuovo amico nella democratizzazione dell’AI. Bitcoin è risalito sopra i 102.000 dollari dopo il crollo del weekend causato dal panico su DeepSeek. Nvidia ha recuperato il 9% oggi, perché alla fine della giornata, se la domanda di AI esplode, qualcuno dovrà pur vendere i chip.

E qui entra in gioco la tanto amata (o temuta) Jevons’ Paradox: quando una tecnologia diventa più efficiente, il suo consumo aumenta invece di diminuire. Tradotto: DeepSeek ha appena dimostrato che si può fare di più con meno, e quindi la domanda di hardware AI salirà alle stelle.

Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha riassunto il tutto con il tipico ottimismo da azienda Big Tech: “Più l’AI diventa efficiente, più verrà usata. Non ne avremo mai abbastanza.” E chi siamo noi per contraddirlo?

Apple sogghigna mentre Nvidia trema

Ma non è tutto rose e fiori per Nvidia. Mentre tutti si concentravano sulla caduta del colosso dei chip, Apple ha visto le sue azioni schizzare dell’8%. La ragione? I suoi chip M-Series potrebbero avere un vantaggio in questo nuovo mondo dell’AI ultra-efficiente. Apple usa un’architettura a memoria unificata che, a quanto pare, fa meraviglie con modelli come DeepSeek.

La lezione qui? Nvidia potrebbe dominare oggi, ma domani… beh, la Cina sta già lavorando ai suoi chip AI con la linea Huawei Ascend. E sappiamo tutti quanto piaccia a Washington l’idea di un’egemonia tecnologica cinese.

Open Source vs. Proprietario: il dilemma del futuro

C’è un’altra questione da affrontare: il modello Open Source sta ormai raggiungendo e superando i modelli chiusi e proprietari? Yann LeCun, il capo AI di Meta, ha detto chiaro e tondo: “Se pensate che la Cina stia superando gli Stati Uniti, state leggendo male la situazione. La vera storia è che i modelli open-source stanno superando quelli proprietari.”

E qui sorge il vero problema: chi pagherà ancora 20 dollari al mese per il piano Plus di OpenAI, o peggio ancora, 200 dollari per il piano Pro, quando modelli come DeepSeek sono disponibili gratuitamente?

Il problema della sicurezza (leggi: paura della Cina)

Ovviamente, in tutto questo trambusto, qualcuno ha già alzato la bandiera rossa della sicurezza nazionale. DeepSeek ha rifiutato di rispondere a domande politiche sulla Cina o su Xi Jinping, il che ha fatto scattare paragoni con TikTok e le solite accuse di influenza del Partito Comunista Cinese.

E ora la domanda sorge spontanea: gli Stati Uniti inizieranno a bloccare l’accesso a questi modelli, proprio come hanno fatto con TikTok? Oppure, più semplicemente, copieranno ogni singolo trucco e lo chiameranno “innovazione americana”?

Il futuro: più AI, più Soldi, meno regole

Quello che è certo è che il mondo dell’AI non sarà più lo stesso. La democratizzazione dell’intelligenza artificiale sta arrivando, volenti o nolenti. E nel vero spirito del libero mercato, la concorrenza sta già facendo il suo lavoro: offrire alternative open-source che mettono in difficoltà le aziende che fanno pagare tariffe premium.

In altre parole, il sogno MAGA del capitalismo senza freni, dove chiunque può prendere e migliorare qualcosa senza chiedere permesso, potrebbe essere il vero vincitore di questa guerra tecnologica. Ironico, vero?


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