Il Brasile ha deciso di bloccare il controverso progetto Worldcoin, guidato da Sam Altman, che prevedeva il pagamento in criptovalute ai cittadini in cambio della scansione dell’iride. Questa misura è stata presa dall’Autorità brasiliana per la protezione dei dati personali (ANPD), che ha dichiarato che l’offerta di criptovalute in cambio di dati biometrici potrebbe compromettere la capacità dei cittadini di fornire un consenso libero e informato per il trattamento dei propri dati sensibili.
Secondo quanto riportato da Reuters e ripreso da The Economic Times, l’ANPD ha sottolineato che il consenso per il trattamento di dati personali sensibili, come quelli biometrici, deve rispettare criteri rigorosi. Deve essere libero, cioè non influenzato da alcun incentivo economico, informato in modo che l’individuo comprenda appieno le implicazioni dell’uso dei propri dati; inequivocabile, lasciando spazio a nessun dubbio; e con uno scopo specifico e chiaramente indicato.
Il progetto Worldcoin si presenta come un’iniziativa volta a creare una rete globale di identità digitali attraverso la scansione dell’iride, promettendo un’identità unica per ogni individuo e una criptovaluta associata. Tuttavia, questa promessa di un’identità digitale universale ha suscitato numerose controversie, specialmente per quanto riguarda le modalità di raccolta e gestione dei dati biometrici. Nel caso specifico del Brasile, l’ANPD ha ritenuto che il sistema di incentivazione economica utilizzato dal progetto potesse configurarsi come una forma di coercizione.
Uno dei punti critici del progetto è l’utilizzo del cosiddetto “Orb”, un dispositivo che scansiona l’iride per generare un’identità digitale univoca. In cambio della scansione, i partecipanti ricevono un pagamento in criptovalute, creando un evidente conflitto tra l’obiettivo dichiarato di trasparenza e la percezione di un trattamento iniquo dei dati personali. Offrire una ricompensa finanziaria potrebbe infatti spingere le persone economicamente vulnerabili ad accettare condizioni che altrimenti rifiuterebbero.
La posizione assunta dal Brasile riflette un dibattito globale più ampio sull’uso dei dati biometrici e sull’etica della loro raccolta. Diversi paesi, infatti, stanno riconsiderando o regolamentando progetti simili, mettendo al centro la protezione della privacy e la sicurezza dei dati personali. Questo caso solleva interrogativi importanti su quanto sia davvero possibile bilanciare l’innovazione tecnologica con i diritti individuali.
Mentre Sam Altman ha promosso Worldcoin come una soluzione potenzialmente rivoluzionaria per democratizzare l’accesso ai servizi finanziari e creare un’identità digitale universale, molte autorità governative e gruppi di difesa della privacy rimangono scettici. Essi vedono un rischio significativo nell’accentramento di dati biometrici così sensibili, soprattutto in un mondo in cui le minacce informatiche e le violazioni della privacy sono sempre più frequenti.
Con la decisione del Brasile, si rafforza un precedente che potrebbe ispirare altre nazioni a esaminare con maggiore attenzione progetti simili. Nel contesto di un panorama normativo in continua evoluzione, il caso Worldcoin dimostra come il confine tra innovazione e protezione dei diritti individuali sia sempre più sottile e complesso da navigare.
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