Pare che il futuro della tecnologia abbia finalmente trovato il suo piccolo grande paradosso. DeepSeek, una startup cinese che fino a ieri probabilmente nessuno conosceva nemmeno in patria, ha lanciato un modello AI open-source che supera le prestazioni di OpenAI. Ma ecco la ciliegina: è costato una frazione di quanto OpenAI spende in caffè. Sì, avete letto bene. E no, non è il copione di una commedia di serie B, anche se potrebbe diventarlo.
Naturalmente, questa rivoluzione a basso costo ha mandato il settore tech in crisi esistenziale. Immaginate un intellettuale alla Kierkegaard seduto accanto a uno dei dirigenti di Nvidia, che osserva con orrore il proprio titolo precipitare del 13%. Intanto il Nasdaq 100 perde il 3,3%, e i token AI – l’ultima ossessione dei crypto bros – crollano più velocemente di quanto si possano pronunciare le parole “pump and dump”. È la caduta di Icaro, con la cera delle ali fatta di meme coin.
CoinGecko ci regala le statistiche di questa apocalisse digitale: le crypto AI agents scivolano del 23,5%, i coin AI meme – come l’intramontabile Fartcoin (perché nulla urla “futuro finanziario” come una moneta chiamata “Puzzacoin”) – crollano del 24%, e i launchpad token AI cedono un sonoro 38,3%. Il premio per la peggior performance va però al protocollo Virtuals, che si schianta con un desolante -42,3%. È come guardare un film catastrofico, ma senza popcorn, solo wallet vuoti.
Il bello – o il tragico, dipende dai punti di vista – è che DeepSeek ha ottenuto tutto ciò senza nemmeno passare per quei token “fighi” che avrebbero dovuto essere il futuro dell’AI. Ha fatto tutto da sola, usando il caro vecchio metodo del trial and error, lo stesso che ci porta a innamorarci delle persone sbagliate o a ordinare sushi dal ristorante sbagliato. E così, con uno schiocco di dita, hanno rovesciato la narrativa.
Gli esperti però dicono di calmarsi. Secondo Shaw, il creatore dell’AI agent ElizaOS, “modelli più forti sono sempre una buona notizia”. Insomma, stiamo assistendo a una battaglia fra titani digitali, un po’ come Google e OpenAI che si scambiano schiaffi virtuali, mentre Claude guarda dal bordo del ring. Solo che oggi il pugile vincente è cinese, e usa una tecnologia che chiunque – anche il tuo cugino esperto di crypto – potrebbe scaricare gratis. Gratis. Capite perché Wall Street è in lacrime?
E ovviamente, perché fermarsi qui? Non c’è crisi che non generi opportunità, soprattutto per i meme coin. Un token Pump.fun legato a DeepSeek (SEEK) è balzato a un market cap di 55 milioni di dollari, perché la follia umana è sempre affidabile. Altri seguono a ruota: DeepCat e DeeperSeek, nomi che sembrano usciti da un episodio di Rick and Morty, ma che oggi valgono milioni.
La morale? Forse non c’è, o forse è che il mondo tech e crypto assomiglia sempre di più a una pièce teatrale di Ionesco, piena di ironia, assurdità e un pizzico di disperazione.
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