Il Presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo giovedì volto a favorire la crescita e la regolamentazione degli asset digitali negli Stati Uniti, marcando un passo significativo verso l’integrazione di tecnologie blockchain e criptovalute nell’economia americana. L’ordine prevede anche una valutazione della possibilità di creare una riserva nazionale di asset digitali, un’idea che sta già generando ampio dibattito all’interno dell’industria finanziaria e tecnologica.

L’ordine istituisce un gruppo di lavoro interagenzia incaricato di proporre un quadro normativo federale per gli asset digitali, inclusi gli stablecoin, ossia criptovalute ancorate a valute fiat per ridurre la volatilità. Un aspetto cruciale di questa iniziativa è la tutela di un “accesso equo e aperto ai servizi bancari” per individui e aziende che operano legalmente. Questa disposizione punta a risolvere una delle maggiori problematiche del settore delle criptovalute, ovvero l’esclusione dai tradizionali sistemi bancari di molti operatori legittimi.

Un elemento chiave dell’ordine esecutivo è il divieto esplicito di sviluppo di una valuta digitale della banca centrale (CBDC). Questo blocco riflette una forte opposizione alla centralizzazione delle valute digitali, vista da molti sostenitori del mondo cripto come una minaccia alla privacy individuale e un potenziale strumento di sorveglianza governativa. La decisione di Trump sottolinea un approccio favorevole alle criptovalute decentralizzate, come Bitcoin, che proteggono l’autonomia finanziaria degli individui.

L’ordine esecutivo sembra rispondere a molte delle richieste principali del settore, tra cui la necessità di normative personalizzate e un maggiore accesso al sistema bancario per gli operatori del settore. Tuttavia, l’ordine non include la creazione di una riserva strategica di Bitcoin, una proposta discussa da alcuni esperti che vedono la criptovaluta come una sorta di “oro digitale” capace di fungere da riserva di valore nei periodi di crisi economica.

Nonostante l’entusiasmo iniziale per l’annuncio, il prezzo del Bitcoin ha subito un lieve calo dello 0,6%, attestandosi a $103.160 giovedì pomeriggio. Questo andamento potrebbe riflettere una combinazione di speculazione a breve termine e incertezza sulle implicazioni pratiche dell’ordine esecutivo.

L’industria osserva con attenzione l’evoluzione di questa politica, poiché potrebbe rappresentare una svolta nel riconoscimento ufficiale degli asset digitali come componente fondamentale del sistema economico e finanziario statunitense. Il prossimo passo sarà il lavoro del gruppo interagenzia per definire un quadro normativo che, se ben progettato, potrebbe consolidare il ruolo degli Stati Uniti come leader globale nell’innovazione blockchain e cripto.