La Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha espresso la sua posizione in merito alle politiche commerciali annunciate dal neoeletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante un’intervista rilasciata a CNBC a margine del 55° World Economic Forum in corso a Davos.

La minaccia dei dazi USA: l’Europa deve essere pronta

Lagarde ha dichiarato che la minaccia di nuovi dazi all’Unione Europea da parte dell’amministrazione Trump “non mi sorprende” e ha sottolineato la necessità per l’Europa di prepararsi adeguatamente per rispondere a eventuali nuove barriere commerciali. Secondo la Presidente della Bce, l’Ue ha un ampio margine di crescita, sfruttando il potenziale ancora inespresso del mercato interno per far fronte a eventuali impatti negativi delle politiche protezionistiche americane.

Pur riconoscendo che l’obiettivo di Trump non è del tutto chiaro, Lagarde ha definito “discutibile” l’idea di sostituire le importazioni europee con la produzione interna americana. Tuttavia, ha ribadito l’importanza di mantenere aperto il dialogo tra le due sponde dell’Atlantico.

Inflazione negli Stati Uniti: nessuna preoccupazione per l’Europa

Un altro tema affrontato dalla Presidente della Bce riguarda l’eventuale aumento dell’inflazione negli Stati Uniti, fenomeno anticipato da molti analisti come conseguenza delle politiche economiche dell’amministrazione Trump. A tale proposito, Lagarde ha minimizzato le preoccupazioni di un possibile impatto sull’Europa, affermando che un rialzo dell’inflazione americana sarebbe principalmente un problema per gli Stati Uniti stessi.

“Quando guardo all’inflazione, penso di aver visto tutto il ciclo: dai tassi in territorio negativo a un’inflazione al 10,4%, e ora al 2,4%. Siamo fiduciosi che il target sia raggiungibile nel 2025 e siamo certi che la disinflazione continuerà”, ha dichiarato Lagarde, mostrando fiducia nella resilienza dell’economia europea.

Il ruolo del tasso di cambio e le divergenze nelle politiche monetarie

Nonostante la mancanza di preoccupazioni immediate, Lagarde ha sottolineato che alcuni fenomeni, come il tasso di cambio, dovranno essere monitorati attentamente, poiché potrebbero avere ripercussioni sulle economie europee. Ha inoltre evidenziato le divergenze tra le politiche monetarie di Stati Uniti ed Europa, con la Federal Reserve e la Bce che non hanno ridotto i tassi d’interesse con lo stesso ritmo. Tale differenza, ha spiegato Lagarde, è il risultato di contesti economici molto differenti tra le due aree.

Infine, la Presidente della Bce ha concluso sottolineando che la crescita economica negli Stati Uniti è da sempre un fattore favorevole per l’economia globale, motivo per cui l’Europa continuerà a osservare con attenzione l’evoluzione delle politiche economiche dell’amministrazione Trump.


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