Elon Musk ha recentemente dichiarato che le preoccupazioni espresse dalla Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti riguardo all’investimento di 13 miliardi di dollari di Microsoft in OpenAI supportano le sue accuse di pratiche anticoncorrenziali tra le due aziende.

In una causa legale in corso, Musk sostiene che OpenAI, originariamente fondata come organizzazione no-profit con la missione di sviluppare l’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità, abbia deviato dal suo scopo iniziale accettando ingenti finanziamenti da Microsoft.

Questa transizione verso un’entità a scopo di lucro, secondo Musk, non solo tradisce la missione originaria, ma crea anche una concentrazione di potere nel mercato dell’intelligenza artificiale, soffocando la concorrenza.

Le autorità antitrust statunitensi, tra cui la FTC e il Dipartimento di Giustizia (DOJ), hanno espresso preoccupazioni simili.

In un’analisi legale presentata il 10 gennaio 2025, hanno indicato che la presenza di membri del consiglio di amministrazione con incarichi sovrapposti tra Microsoft e OpenAI potrebbe danneggiare la concorrenza.

In particolare, la partecipazione di Reid Hoffman, membro del consiglio di Microsoft ed ex membro del consiglio di OpenAI, è stata citata come potenziale violazione della Sezione 8 del Clayton Act, che proibisce a individui di servire nei consigli di amministrazione di aziende concorrenti.

Musk ha sottolineato che queste preoccupazioni regolatorie rafforzano la sua richiesta di un’ingiunzione per impedire a OpenAI di completare la sua transizione verso una struttura a scopo di lucro.

Ha inoltre accusato OpenAI di aver abbandonato il suo impegno verso l’open-source e la trasparenza, elementi fondamentali della sua missione originaria.

OpenAI, da parte sua, ha respinto le accuse di Musk, definendole prive di fondamento e considerate come un tentativo di ostacolare i concorrenti nel settore dell’intelligenza artificiale.

Questo scontro legale mette in luce le crescenti tensioni nel settore tecnologico riguardo alla concentrazione del potere nelle mani di poche grandi aziende.La collaborazione tra OpenAI e Microsoft è vista da alcuni come un modo per accelerare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, mentre altri, come Musk, la considerano una minaccia alla concorrenza e all’innovazione nel settore.

La decisione finale della corte su questa disputa potrebbe avere implicazioni significative per il futuro delle partnership nel campo dell’intelligenza artificiale e per la regolamentazione delle pratiche anticoncorrenziali nel settore tecnologico.