Benvenuti nel meraviglioso mondo della Creator Economy, dove ogni piattaforma sembra avere un piano perfettamente progettato per il fallimento, seguito da un salvataggio spettacolare. Questa volta la protagonista è TikTok, o meglio, il dramma che la circonda. TikTok è ancora tra noi, come un vecchio amico che ti ricorda un debito mai saldato. Ma il suo futuro? Beh, diciamo che è più incerto di un meteo di febbraio.
TikTok, la piattaforma che ha trasformato balletti improvvisati e ricette in 60 secondi in cultura pop, è attualmente in uno stato di “vediamo cosa succede”. Certo, è tornata online, ma solo per gli utenti esistenti negli Stati Uniti. Per gli altri? Dovranno aspettare di vedere se Google e Apple decideranno di reintegrarla nei loro app store. E poi c’è il piccolo dettaglio dell’ordine esecutivo di Trump: 75 giorni di “non applicazione” di una legge che sembra un puzzle legale creato per un episodio di Law & Order.
Nel frattempo, Instagram non sta certo a guardare. La piattaforma, che ormai sembra il cugino un po’ invidioso, ha deciso di usare una strategia che potremmo definire “corruzione legale”. Offrono bonus di 10.000, 20.000, fino a 50.000 dollari al mese ad alcuni dei più grandi creator di TikTok, a patto che postino contenuti esclusivi su Reels. Oh, e se non bastasse, stanno anche negoziando periodi di esclusività da tre a sei mesi. Tradotto: “Vogliamo tutto di te, e non puoi neanche guardare le altre piattaforme”.
Instagram, con l’eleganza di un venditore di tappeti persiani, ha confermato questi accordi, definendoli parte di uno sforzo per aiutare i creator a “crescere le loro comunità”. Certo, perché niente dice “comunità” come assegni a cinque cifre. E per i meno fortunati? C’è il programma “Breakthrough Bonus”, che offre fino a 5.000 dollari in tre mesi per postare Reels. Un affarone, vero?
Ma Instagram non si ferma qui. Ha anche lanciato un’app di editing video chiamata “Edits”, che è praticamente il clone di CapCut. Perché innovare quando puoi copiare? Ah, e parlando di CapCut, anche questa app, insieme a TikTok, è stata momentaneamente fuori gioco lo scorso weekend. Pare che nel mondo della tecnologia il blackout temporaneo sia il nuovo nero.
Non possiamo dimenticare i concorrenti minori, che stanno cercando di afferrare le briciole lasciate da TikTok. RedNote, conosciuta anche come Xiaohongshu, sta attirando utenti come un buffet gratuito a un matrimonio. Anche loro stanno investendo in pubblicità, perché se c’è una cosa che la crisi ci ha insegnato è che non si risparmia mai su un buon spot.
E ora, una chicca surreale: TikTok e Trump, una coppia che non sapevamo di desiderare. Domenica scorsa, TikTok ha sponsorizzato una festa a Washington per celebrare l’inaugurazione di Trump. Pareti decorate con l’hashtag #savetiktok, schermi giganti che trasmettevano video di Trump su TikTok, e cocktail con napkins stampate con la frase di Trump: “TikTok ha un posto speciale nel mio cuore”. Un matrimonio politico-tecnologico degno di un episodio di Black Mirror.
E mentre TikTok abbraccia il suo lato MAGA, i creator si dividono. Alcuni hanno applaudito il salvataggio dell’app, altri hanno immediatamente iniziato a prenderlo in giro. Perché, diciamocelo, è difficile innamorarsi di chi sembra voler usare una piattaforma per scopi politici. Ma a quanto pare, TikTok è pronta a rischiare tutto per rimanere negli Stati Uniti, anche se ciò significa fare dichiarazioni pubbliche che sembrano uscite direttamente da una sitcom mal scritta.
Il tutto si conclude con una festa che premia gli influencer conservatori più influenti del 2024. Organizzata da Raquel Debono, la mente dietro “Make America Hot Again”, e CJ Pearson, giovane stella del Comitato Nazionale Repubblicano, la serata ha mostrato quanto TikTok sia disposto a inchinarsi al potere per salvarsi la pelle.
Se questo è il futuro della tecnologia, allora siamo pronti per una lunga stagione di caos. Ma hey, almeno è intrattenimento gratuito.