Il sistema logistico e portuale italiano si trova sull’orlo del collasso.
La denuncia arriva da Federlogistica-Conftrasporto, che sottolinea come il settore stia affrontando una crisi senza precedenti, ulteriormente aggravata dalla mancanza di provvedimenti strutturali e tempestivi.
Luigi Merlo, presidente di Federlogistica, ha espresso con fermezza la necessità di un cambio di passo deciso da parte del governo e delle istituzioni, per prevenire il Dumping commerciale e rafforzare la sicurezza, citando le differenze tra ad esempio il porto di Rotterdam e i porti Italiani.
Secondo Merlo, il sistema logistico portuale, essenziale per garantire il funzionamento del Paese, è stato per anni sottovalutato.
Le criticità emerse durante l’emergenza Covid-19 hanno solo accelerato un problema latente, evidenziando le falle organizzative e strutturali di un sistema che necessita di riforme radicali.
Tra i problemi più gravi, spiccano l’assenza di uno sportello unico doganale operativo, nonostante la semplicità della sua implementazione, e l’inutilizzo della piattaforma logistica nazionale, un progetto costato milioni di euro e mai entrato a pieno regime.
Le preoccupazioni delle Autorità portuali, in particolare quelle di Genova-Savona, sono emblematiche.
Con la ripresa dei traffici dall’Oriente, l’intasamento delle banchine diventa una minaccia concreta, amplificata dalla chiusura temporanea di industrie e magazzini.
Merlo evidenzia come questa situazione richieda interventi urgenti, tra cui l’attivazione delle zone economiche speciali, il potenziamento dei retroporti e il sostegno ai Multimodal Transport Operator (MTO).
Queste misure non sono solo essenziali per gestire l’immediato, ma rappresentano anche un investimento strategico per il futuro del sistema portuale italiano.
A rendere ancora più drammatica la situazione è la difficoltà economica che stanno affrontando molti operatori del settore.
Diverse aziende operano in perdita, e il rischio di un’interruzione dei collegamenti marittimi con le isole è sempre più concreto.
La mancanza di una visione strategica nazionale potrebbe portare a conseguenze irreparabili per l’intero sistema logistico e, di conseguenza, per l’economia del Paese.
Un altro aspetto critico è rappresentato dalla governance delle Autorità di sistema portuale.
Durante l’emergenza, molti presidenti sono stati di fatto esautorati dai prefetti, sindaci o presidenti di Regione, creando una situazione di confusione e incoerenza normativa.
Merlo richiama l’urgenza di fornire a queste Autorità poteri autorizzativi concreti, affinché possano gestire con efficienza e competenza situazioni complesse come quelle attuali.
Parallelamente, elogia il lavoro svolto dalle Capitanerie di porto, che hanno dimostrato un livello di competenza tecnica e decisionale elevato, in contrasto con la gestione frammentata e spesso emotiva di altri organi istituzionali.
La crisi del sistema logistico portuale italiano non può più essere ignorata.
È necessario un ripensamento profondo dell’organizzazione del Ministero dei Trasporti, che negli ultimi anni ha subito un progressivo depotenziamento, soprattutto in aree strategiche che oggi si rivelano fondamentali.
La sfida è non solo quella di affrontare l’emergenza attuale, ma di costruire una struttura resiliente e moderna, capace di sostenere le necessità economiche e logistiche del Paese nei decenni a venire.
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