Il mondo della logistica e dei trasporti sta vivendo un periodo di trasformazione radicale grazie all’adozione di nuove tecnologie, tra cui l’Intelligenza Artificiale. L’AI, infatti, sta diventando un alleato fondamentale per ottimizzare i flussi logistici, migliorare l’efficienza dei trasporti e ridurre i costi operativi.
Tuttavia, come evidenziato da Nicola Gratteri, rinomato magistrato, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e autore di saggi illuminanti come “Una cosa sola“, l’impiego di queste tecnologie comporta anche grandi pericoli, specialmente se nelle mani della criminalità organizzata. Sottolineando come “quella che stiamo osservando rappresenta l’ultima evoluzione delle mafie, che in questa nuova dimensione, dove virtualità digitale e realtà analogica si intrecciano, mantiene la sua capacità di controllo sui territori.”
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Durante un’importante conferenza organizzata da Federlogistica a Roma, si sono citati i pericoli nascosti dietro l’uso dell’intelligenza artificiale nel settore dei trasporti e della logistica.
La criminalità organizzata, che si è storicamente adattata alle nuove tecnologie per accrescere il proprio potere, potrebbe facilmente sfruttare l’IA per ottimizzare i traffici illeciti e aggirare le misure di sicurezza.
Le capacità di analisi avanzata dei dati, la gestione automatizzata dei veicoli e la manipolazione dei sistemi di navigazione sono solo alcune delle aree in cui l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata in modo pericoloso.
La riflessione di Gratteri si inserisce all’interno di un contesto più ampio, dove si riflette su come le nuove tecnologie possano rappresentare sia un’opportunità che una minaccia.
Se da un lato l’adozione dell’IA può portare a miglioramenti significativi nella gestione delle risorse e nella riduzione delle inefficienze, dall’altro comporta anche la necessità di una vigilanza costante e di regolamentazioni più stringenti per evitare che questi strumenti possano essere utilizzati da attori malintenzionati.
E’ necessaria una osmosi tra il pubblico e il privato per un efficacie e veloce trasferimento di competenze, mitigando quello che lui ha definito “dramma dell’ignoranza nelle postazioni chiave per la sicurezza”.
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Il viceministro Edoardo Rixi presenta all’incontro ha recentemente tracciato una visione strategica che pone al centro l’innovazione tecnologica come motore di trasformazione per i settori della difesa e delle infrastrutture in Italia. La sua riflessione si articola intorno a due grandi direttrici: l’integrazione dei sistemi informatici per la difesa nazionale e una riforma strutturale del sistema portuale che utilizzi le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale (IA) per affrontare le sfide sistemiche del Paese.
Uno dei temi centrali toccati da Rixi è la necessità di allineare i sistemi informatici destinati alla difesa con un modello unitario che rispecchi le esigenze strategiche del Paese. Questo significa superare le frammentazioni esistenti e puntare a un’infrastruttura tecnologica capace di garantire resilienza, sicurezza cibernetica e interoperabilità. La digitalizzazione non è più un’opzione, ma una necessità per salvaguardare gli interessi nazionali, in un contesto globale sempre più competitivo e complesso.
Parallelamente, Rixi ha posto l’accento sulla riforma dei porti, evidenziando la necessità di centralizzare i processi decisionali per ottenere una visione unitaria e strategica. I porti rappresentano nodi cruciali non solo per il commercio, ma anche per la sicurezza energetica e la sostenibilità economica del Paese. Tuttavia, l’attuale frammentazione normativa e l’assenza di una governance centrale limitano il loro potenziale. Secondo il viceministro, è giunto il momento di “cambiare rotta”, utilizzando l’intelligenza artificiale non solo come strumento tecnico, ma come leva trasformativa per armonizzare norme, piani regolatori e processi decisionali.
L’intelligenza artificiale, in questa visione, assume un ruolo chiave per la capacità predittiva che può offrire. Attraverso algoritmi avanzati e l’analisi dei dati, l’IA può supportare una pianificazione più efficace delle operazioni portuali, migliorare la gestione del traffico merci e ottimizzare le risorse disponibili. Ma l’IA non si limita all’efficienza operativa: rappresenta anche uno strumento per ricreare l’armonia normativa e gestionale che, secondo Rixi, in Italia sembra essersi persa.
La digitalizzazione e l’IA diventano quindi pilastri di un progetto più ampio, che punta a rilanciare il ruolo strategico dell’Italia nel contesto europeo e globale. Ma per realizzare questa visione, sarà necessario superare barriere culturali, investire in formazione e ricerca, e adottare un approccio sistemico capace di coinvolgere istituzioni, imprese e cittadini in un percorso condiviso di innovazione.
L’intervento di Rixi è un richiamo alla responsabilità e un invito a cogliere l’opportunità offerta dalla trasformazione digitale per garantire un futuro sostenibile, sicuro e competitivo al Paese.
Tuttavia, la necessità di contrastare l’utilizzo illecito di queste tecnologie è fondamentale. Gratteri ha messo in evidenza come la criminalità organizzata possa sfruttare la digitalizzazione per accedere a informazioni sensibili e creare reti illecite all’interno di infrastrutture logistiche.
Il Darkweb è diventato un enorme marketplace dove è possibile comperare qualsiasi cosa, da un’arma a un corpo. La difficoltà è individuarne gli attori sottolinea Gratteri.
L’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale non solo può facilitare l’efficienza operativa, ma può anche essere una risorsa potente per coloro che intendono eludere la legge.
Il magistrato ha messo spesso l’attenzione di come i gruppi mafiosi potrebbero, ad esempio, utilizzare algoritmi predittivi per identificare e sfruttare vulnerabilità nel sistema di trasporti o nei flussi finanziari associati alla logistica.In questo scenario, il ruolo delle autorità e delle aziende coinvolte nel settore diventa cruciale.
È necessario sviluppare soluzioni avanzate non solo per migliorare l’efficienza operativa, ma anche per proteggere le informazioni sensibili e monitorare l’uso delle tecnologie emergenti.
Gratteri sottolinea l’importanza di un approccio integrato e di una programmazione politico industriale che combini innovazione tecnologica e una forte componente etica, e di conoscenza mettendo la sicurezza e la trasparenza al centro della digitalizzazione nel settore della logistica.
Gratteri, con la sua esperienza nel combattere la criminalità organizzata, offre un’importante prospettiva sulla complessità del panorama moderno, dove le potenzialità dell’intelligenza artificiale devono essere gestite con attenzione.
La riflessione è più che mai necessaria per un settore come quello della logistica, che è un nodo vitale per l’economia globale, ma che deve anche essere protetto da possibili abusi tecnologici.
La discussione durante l’Assemblea di Federlogistica evidenzia come il futuro della logistica sia indissolubilmente legato all’evoluzione delle tecnologie digitali, ma anche ai rischi che esse comportano.
La sicurezza, la regolamentazione e la prevenzione devono essere le parole d’ordine per integrare l’intelligenza artificiale in un settore strategico come quello dei trasporti, creando un equilibrio che consenta sia l’innovazione che la protezione della società da possibili minacce.
E’ necessario recuperare il Gap e riportare l’Italia ad essere un punto di riferimento tecnologico e di sicurezza.
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