Quando le nazioni più potenti del mondo hanno cercato una guida su come l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe influenzare le loro economie, si sono rivolte ad Anton Korinek, professore di economia presso la Darden School of Business dell’Università della Virginia. La sua esperienza nel prevedere gli impatti economici di una possibile automazione su vasta scala, in cui l’IA potrebbe rimpiazzare molte delle mansioni attualmente svolte dall’uomo, lo ha reso una figura centrale nel dibattito globale.

Korinek è stato selezionato tra pochi esperti internazionali per redigere un rapporto destinato ai recenti incontri delle nazioni del G7. Attraverso i suoi studi, ha delineato un quadro di “disruption” e “collasso salariale” che potrebbe accompagnare l’espansione dell’IA nei settori economici.

Durante una recente intervista con UVA Today, Korinek ha sottolineato che il mondo è sull’orlo di una trasformazione economica comparabile alla Rivoluzione Industriale. L’IA, secondo il professore, potrebbe inaugurare un nuovo paradigma economico, con l’automazione che si espande non solo nel lavoro fisico ma anche nelle attività cognitive, attraversando praticamente tutti i settori.

L’elemento più critico, secondo Korinek, è l’incertezza legata al percorso dell’IA. Alcuni esperti prevedono un impatto trasformativo entro pochi anni, mentre altri immaginano un processo più graduale che si dispiegherà nell’arco di un decennio. In entrambi i casi, l’IA sta già influenzando la produttività e sta iniziando a rimodellare mercati del lavoro e sistemi finanziari. Questa incertezza rappresenta una sfida unica per i responsabili delle politiche economiche, che devono prepararsi a scenari sia di cambiamento incrementale che di rapida trasformazione.

Korinek ha dedicato gli ultimi dieci anni a studiare le implicazioni economiche dell’IA, motivato dal desiderio di comprendere come questa tecnologia potrebbe plasmare il futuro delle prossime generazioni. Parallelamente, il professore ha esplorato come l’IA stessa possa essere utilizzata per migliorare la ricerca economica. Un progetto in corso, denominato Generative AI for Economic Research, analizza come gli strumenti generativi possano automatizzare aspetti dell’analisi economica e informare gli economisti su come sfruttare al meglio queste tecnologie.

Korinek ha svolto un ruolo cruciale nella stesura del rapporto finale del G7, contribuendo in modo significativo al suo approccio basato su scenari. Ha aiutato a sviluppare un quadro che considera molteplici traiettorie di sviluppo dell’IA, da cambiamenti graduali a trasformazioni potenzialmente radicali. La sua analisi si è concentrata sugli impatti economici e finanziari, nonché sulle strategie politiche necessarie per affrontare diverse possibilità. Il rapporto, secondo Korinek, fornisce ai responsabili politici strumenti per adottare strategie robuste che funzionino in una varietà di contesti futuri.

Il messaggio centrale del rapporto è chiaro: i responsabili politici devono adottare un approccio di policy preparedness, ovvero una preparazione politica flessibile e proattiva, per affrontare l’incertezza legata all’IA. Tra le raccomandazioni immediate figurano la necessità di sviluppare competenze interne sull’IA, stabilire linee guida chiare per il suo utilizzo in ambito finanziario e rafforzare la cooperazione internazionale sulla governance dell’IA.

Il rapporto sottolinea anche la necessità di prepararsi a scenari trasformativi, dove l’IA potrebbe ridefinire le strutture economiche, pur garantendo che le politiche rimangano efficaci anche in contesti di sviluppo più graduale.

Mentre molti economisti restano scettici sull’idea che l’IA possa sostituire massicciamente i lavoratori umani, Korinek avverte che la natura dell’IA potrebbe rappresentare un cambiamento fondamentale. A differenza delle innovazioni tecnologiche del passato, che si sono limitate a migliorare le capacità umane, l’IA potrebbe eguagliare o superare le competenze cognitive umane in quasi ogni ambito. Questo richiede una revisione radicale dei modelli economici tradizionali.

L’IA non rappresenta semplicemente un progresso tecnologico, ma un possibile punto di svolta nella storia economica, paragonabile per portata alla Rivoluzione Industriale. Secondo Korinek, riconoscere questa possibilità è essenziale per prepararsi a un futuro in cui le dinamiche economiche potrebbero essere riscritte dalle fondamenta.