Chi non ha mai sognato di farsi portare in giro da un’auto che, pur essendo un’icona di lusso, ti evita la noiosa seccatura di dover effettivamente guidare? Maserati, che sicuramente non si è mai accontentata di essere solo una marca di auto, ha finalmente risolto la domanda fondamentale che nessuno si era mai posto: “Perché dovremmo voler una supercar che si guida da sola?”.

La risposta, ovviamente, è nell’ennesima combinazione di intelligenza artificiale e velocità da capogiro, come se il mondo non avesse già abbastanza problemi. La Maserati MC20, presentata al CES 2025, non è solo un’auto super veloce, è una dichiarazione d’intenti: “Non solo ti porto a 300 km/h, ma lo faccio senza che tu faccia nulla. Perché, onestamente, chi ha tempo per il traffico?”

L’MC20 non è una macchina qualunque. Non è una Ferrari o una Bugatti (sì, quelle auto che hai sempre visto nei sogni di chi non ha i soldi per comprarle). La Maserati, però, ha deciso di infondere un po’ di intelligenza artificiale in un’auto che di per sé già era un’ode alla velocità e al lusso.

Su questa vettura fornita da Maserati, il Politecnico di Milano ha integrato tutti i componenti tecnologici di un “robo-driver” (sistemi di attuazione, sensori, computer, sistemi di comunicazione e tutto il software che implementa gli algoritmi dell’AI-driver) per consentire a un’ intelligenza artificiale di guidare.

Mentre i poveri mortali si accapigliano con la routine quotidiana del traffico, la MC20 ti consente di alzare il piede dall’acceleratore e lasciare che l’auto faccia il lavoro sporco per te, ma con classe.

Immagina la scena: il tuo supercarro, dotato di un algoritmo che si “allena” per prendere decisioni su come far andare la macchina a 300 km/h senza schiantarsi. Lo sviluppo di questa meraviglia tecnologica è stato reso possibile grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano, che ha pensato bene di mettere la sua esperienza nella guida autonoma al servizio di chi, evidentemente, non vuole nemmeno il lusso di un volante.

Ecco quindi che l’MC20 si ritrova a fare bella mostra di sé non solo come supercar per gli amanti della velocità, ma come macchina che si sa adattare a un mondo che non ha più tempo nemmeno per apprezzare la bellezza del design. Il suo debutto al CES, dove ha fatto da veicolo ufficiale per la Indy Autonomous Challenge, non è stato un semplice colpo di scena. No, è stato un promemoria di quanto l’intelligenza artificiale possa rendere inutile il nostro bisogno di controllo. Allo stesso tempo, ha mostrato la potenza di un’auto capace di spingersi oltre i limiti, senza che tu debba fare il minimo sforzo.

Il prof. Sergio Matteo Savaresi del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano che coordina il progetto 1000 Miglia Autonomous Drive, denominato 1000-MAD.  che ha contribuito a questa “meraviglia tecnologica”, ha dichiarato “più vai veloce, più l’algoritmo deve essere efficiente e non fare errori”. Chiaramente, è così che si rassicurano le persone: nulla di nuovo sotto il sole, solo un algoritmo che tiene la vita umana come una questione di numeri. Dopo tutto, non importa se l’auto va a 300 km/h, basta che non commetta errori, giusto?

Il fascino delle supercar non è solo nelle loro prestazioni. C’è qualcosa di profondamente ironico nel fatto che questi veicoli, pensati per chi vuole il massimo controllo, si stiano evolvendo in oggetti che prendono il controllo per te. E ora, con l’avvento delle versioni autonome, diventa ancora più chiaro: non c’è bisogno di sapere guidare quando puoi pagare qualcuno (o qualcosa) che lo faccia per te.

E mentre il mercato delle supercar si avvia verso una crescita esplosiva, con stime che suggeriscono un aumento delle vendite del 24% entro il 2030, possiamo solo chiederci: è una rivoluzione o solo l’ennesimo strano gioco di prestigio in cui i ricchi acquistano auto che non devono neanche guidare? Con tutti i dubbi sul prezzo esorbitante delle supercar, le sfide economiche e le normative sempre più stringenti sulle emissioni, l’unica cosa che possiamo fare è guardare con un misto di fascino e incredulità come il lusso diventi sempre più una faccenda tecnologica.

In fondo, chi ha bisogno di una macchina che richieda la propria attenzione quando puoi avere un algoritmo che, con tutta probabilità, ha più cervello di te?

Questo nuovo traguardo del team AIDA del Politecnico di Milano è il risultato dell’impegno e delle competenze maturate nelle attività della divisione “performance” del progetto AIDA, rappresentata dal PoliMOVE Autonomous Racing Team.

Vincitore in diverse competizioni internazionali di guida autonoma, il team detiene l’attuale record assoluto di velocità per auto a guida autonoma, ottenuto con una vettura prototipo AV-21 della Indy Autonomous Challenge (derivata dalla Dallara IL-15, e utilizzata nelle competizioni americane IndyNXT), che ha raggiunto i 309 km/h al Kennedy Space Center (FL, USA) nell’aprile 2022.


Il progetto AIDA del Politecnico di Milano (supportato dal MOST – Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile) è sviluppato da un team di giovani ricercatrici e ricercatori. Il percorso e i progressi della sperimentazione sono disponibili sul sito del Politecnico e sulle pagine social dedicate al progetto AIDA.