Il 10 gennaio 2025, Microsoft e Google hanno introdotto modifiche significative ai loro modelli di fatturazione per le soluzioni di intelligenza artificiale destinate ai clienti aziendali, segnando un passo importante nel tentativo di accelerare l’adozione di tecnologie avanzate e aumentare i ricavi legati all’AI. Entrambe le aziende stanno cercando di adattare le loro offerte per soddisfare le esigenze mutevoli delle imprese, proponendo modelli di prezzo più dinamici, che puntano a far crescere l’utilizzo delle capacità di intelligenza artificiale generativa, pur mantenendo un’attenzione sulla sostenibilità e sulla trasparenza dei costi.
Microsoft ha recentemente modificato la sua strategia di fatturazione per il software AI aziendale, optando per un modello basato sul consumo anziché su una tariffa mensile fissa, che ha tradizionalmente caratterizzato i suoi pacchetti di software. Questa novità è un tentativo di rendere l’adozione dell’intelligenza artificiale più accessibile per le aziende, che potranno pagare solo per ciò che effettivamente utilizzano, in una logica che mira ad affinare e ottimizzare i costi aziendali. La novità riguarda principalmente le funzionalità “agente” del sistema, che sono in grado di automatizzare attività quotidiane, come la gestione delle domande dei dipendenti su politiche interne, senza la necessità di intervento umano. Questo approccio introduce una nuova struttura tariffaria: ad esempio, l’utilizzo di un chatbot che genera risposte brevi a domande aziendali avrà un costo minimo di circa un centesimo per messaggio, ma se il sistema dovesse attingere da altri dati aziendali per rispondere a richieste più complesse, il costo potrebbe aumentare fino a 30 centesimi per interazione.
Microsoft ha già una proposta di punta per l’intelligenza artificiale generativa: 365 Copilot, che integra funzionalità avanzate di AI nel suo popolare software Office, come Word, Excel e Outlook. Tuttavia, il prezzo mensile di 30 dollari per utente non è stato ben accolto da molte aziende, che si sono dimostrate riluttanti a pagare tale cifra. Con il nuovo modello a consumo, Microsoft spera di abbattere le barriere all’ingresso, permettendo alle imprese di adattarsi e integrare gradualmente l’AI nei loro flussi di lavoro. Ad esempio, se un’azienda con 200 dipendenti richiedesse l’uso del chatbot per consultare le politiche aziendali, il costo per una giornata di utilizzo potrebbe ammontare a circa 64 dollari, a seconda delle richieste specifiche inviate al sistema.
Anche Google, che sta perseguendo una strategia simile per quanto riguarda le sue soluzioni AI per il business, ha annunciato cambiamenti significativi. In particolare, Google Workspace, la sua suite di produttività aziendale, vedrà l’integrazione predefinita delle funzionalità Gemini AI, che in precedenza erano disponibili solo a pagamento come opzione aggiuntiva. Con l’introduzione di Gemini AI come parte integrante di Workspace, Google spera di rendere le sue soluzioni aziendali più competitive e attraenti. Tuttavia, questa mossa si accompagna anche a un aumento del prezzo base di Google Workspace, che passerà da 12 a 14 dollari per utente al mese. In precedenza, i clienti che desideravano accedere alle capacità di Gemini dovevano pagare tra i 20 e i 30 dollari aggiuntivi per utente. Con questa modifica, le aziende non dovranno più affrontare costi separati per utilizzare la potenza di Gemini, ma si vedranno incrementare la spesa mensile per l’intera suite.
Entrambi i giganti tecnologici, quindi, sembrano voler testare nuovi modelli di prezzo con l’intento di favorire l’adozione dell’AI tra le aziende. Mentre Microsoft opta per un modello “pay-as-you-go” per permettere alle aziende di spendere solo quando necessario, Google sceglie di includere l’intelligenza artificiale come parte della sua offerta standard, aumentando però il costo di base della sua suite. Le due strategie riflettono la crescente importanza dell’AI generativa come motore di innovazione nelle imprese, con un focus specifico sulla produttività e sull’efficienza dei flussi di lavoro.
Se da un lato Microsoft punta sulla flessibilità dei costi per attrarre aziende di ogni dimensione, dall’altro Google si prepara a una trasformazione del suo servizio, mirando a rendere le funzionalità AI un elemento essenziale del pacchetto, senza la necessità di tariffe extra. Entrambi i modelli hanno i loro vantaggi e svantaggi, e sarà interessante vedere quale approccio avrà il maggior successo nell’attirare le imprese a investire massicciamente nelle capacità di intelligenza artificiale.
Questi cambiamenti, pur essendo appena iniziati, segnano una svolta decisiva nel modo in cui le tecnologie AI verranno commercializzate nel contesto aziendale. L’intelligenza artificiale generativa non è più vista solo come un elemento innovativo da esplorare, ma come una risorsa essenziale che le aziende devono integrare nel loro quotidiano per restare competitive.
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