entando di aprire TikTok domenica mattina, trovano invece un malinconico pop-up che recita: “Siete invitati a un viaggio nostalgico verso un sito Web che vi spiegherà perché non potete più ballare davanti alla fotocamera.” È così che TikTok, il gigante dei video brevi, si prepara a chiudere le sue porte digitali negli Stati Uniti, a meno che la Corte Suprema non arrivi con un colpo di scena hollywoodiano per bloccare un divieto federale.

La legge in questione, con una precisione chirurgica che fa invidia ai migliori influencer, non si limita a suggerire il divorzio tra TikTok e la sua casa madre cinese, ByteDance: lo impone. Se il taglio non avviene entro il 19 gennaio, Apple e Google dovranno rimuovere TikTok dai loro app store e Oracle, il fornitore di servizi cloud della piattaforma, dovrà fare altrettanto con i suoi server. Niente più balletti sincronizzati, meme virali o improbabili ricette da chef dilettanti per i cittadini americani.

TikTok, con un’ironia quasi poetica, ha già predisposto una sorta di “exit strategy” per gli utenti. Chi vorrà potrà scaricare una copia dei propri dati personali, come se si trattasse di un souvenir di un viaggio che non potrà più essere fatto. Questa scelta di chiudere completamente l’app, anziché lasciarla languire per chi l’ha già scaricata, sembra un gesto teatrale calcolato per evidenziare l’impatto del divieto. Come a dire: “Vedete cosa succede quando si mette in discussione la libertà digitale?”

Il cuore del problema è la presunta minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata dai legami di TikTok con ByteDance, e quindi, potenzialmente, con il governo cinese. Anche se ByteDance ha sempre negato che i dati degli utenti siano accessibili a Pechino, la politica americana sembra aver trovato in TikTok il capro espiatorio perfetto in un contesto di tensioni geopolitiche crescenti.

Gli utenti, intanto, si preparano a un futuro senza TikTok, forse migrando verso altre piattaforme, forse, più probabilmente, disperandosi all’idea di perdere il proprio angolo di creatività e intrattenimento. Nel frattempo, il destino dell’app è sospeso a un filo, o meglio, a una sentenza. E mentre aspettiamo di sapere se TikTok danzerà ancora sugli schermi americani, una cosa è certa: nessun filtro o hashtag potrà rendere questa situazione più accettabile.