L’intelligenza artificiale fa il suo ingresso ufficiale in Vaticano. Dall’inizio dell’anno, è entrato in vigore un decreto innovativo che stabilisce le prime “Linee guida” per l’utilizzo dell’IA nello Stato della Città del Vaticano, segnando una svolta storica.
Questo documento, approvato dal Governatorato, prevede la creazione di una Commissione specifica e fissa l’obiettivo di introdurre regolamenti e leggi attuative entro un anno. “È la prima volta che il Governatorato norma l’intelligenza artificiale,” si legge in una nota ufficiale, che sottolinea come l’iniziativa accolga l’invito di Papa Francesco di affrontare il cambiamento tecnologico con un approccio etico.
L’obiettivo è chiaro: “gestire il progresso tecnologico rispettando la centralità della persona e promuovendo la giustizia sociale, con trasparenza ed etica come principi guida.”
Ambiti di applicazione: salute e patrimonio artistico
Le linee guida delineano i settori in cui l’Intelligenza Artificiale potrà essere utilizzata. Tra questi, spiccano:
- Salute e sanità: l’AI potrà contribuire al miglioramento della salute individuale e collettiva, garantendo il rispetto dell’autonomia decisionale del personale medico e assicurando che i pazienti siano sempre adeguatamente informati.
- Patrimonio artistico e culturale: l’AI sarà impiegata per la conservazione, gestione, valorizzazione e fruizione del vasto patrimonio artistico-museale vaticano, migliorando l’accessibilità e la tutela di tesori inestimabili.
Creazione e tutela dei contenuti multimediali
Un altro ambito regolato dal decreto riguarda l’uso dell’AI nella creazione di contenuti testuali, musicali, fotografici, audiovisivi e artistici. Tali opere, prodotte con il supporto di tecnologie di intelligenza artificiale, dovranno essere identificate con l’acronimo “IA” per garantire trasparenza verso il pubblico.
Il Governatorato, inoltre, deterrà in via esclusiva il copyright di questi contenuti, con diritti sia di paternità che di utilizzo economico. Tuttavia, il decreto impone un limite etico chiaro: i contenuti generati non devono arrecare “pregiudizio all’onore, reputazione, decoro e prestigio del Sommo Pontefice, della Chiesa cattolica e dello Stato della Città del Vaticano.”
Etica e innovazione al centro della trasformazione
Il decreto esplora anche l’utilizzo dell’AI nell’ambito lavorativo, amministrativo e giudiziario, ponendo sempre al centro l’aspetto etico. L’obiettivo è sfruttare la tecnologia per promuovere l’efficienza e la sostenibilità, mantenendo un saldo rispetto per i valori umani e spirituali che guidano la missione della Chiesa.
Con questa iniziativa, il Vaticano, da sempre attento ai temi dell’Intelligenza Artificiale, si dimostra pronto a dialogare con l’innovazione, facendo da ponte tra il progresso tecnologico e il rispetto dei principi fondamentali della fede e della dignità umana. Una sfida cruciale per il futuro dell’AI e della società globale.
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