Mentre Elon Musk festeggia la liberazione di Cecilia Sala, il suo ufficio legale ha recentemente intensificato la sua battaglia legale contro OpenAI, sollecitando i procuratori generali della California e del Delaware a imporre un’asta per la vendita di una quota significativa dell’azienda. Questa mossa mira a garantire una valutazione equa degli asset della non-profit durante la sua transizione verso una struttura a scopo di lucro.
OpenAI, fondata nel 2015 come organizzazione non-profit con l’obiettivo di promuovere l’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità, ha successivamente adottato un modello ibrido nel 2019, creando una sussidiaria for-profit per attrarre capitali necessari al perseguimento dei suoi ambiziosi obiettivi. Recentemente, l’azienda ha annunciato l’intenzione di trasformarsi in una public benefit corporation (PBC), una struttura che combina obiettivi di profitto con finalità di beneficio pubblico. Tuttavia, questa transizione ha sollevato preoccupazioni tra vari stakeholder, incluso Musk, che teme una deviazione dalla missione originaria di OpenAI.
Attraverso il suo legale, Marc Toberoff, Musk ha inviato una lettera ai procuratori generali, sostenendo che un processo di offerta competitiva è essenziale per determinare il valore di mercato equo degli asset caritatevoli di OpenAI e per proteggere l’interesse pubblico. Si stima che la quota della non-profit nella proposta PBC possa valere miliardi di dollari. OpenAI, dal canto suo, ha dichiarato che la valutazione dei suoi asset sarà determinata da consulenti finanziari indipendenti.
La transizione di OpenAI ha attirato l’attenzione di altri giganti tecnologici. Meta Platforms, guidata da Mark Zuckerberg, ha espresso preoccupazioni simili a quelle di Musk, temendo che la conversione possa stabilire un precedente problematico nella Silicon Valley, permettendo alle startup di sfruttare i benefici non-profit fino a diventare profittevoli. In una lettera al procuratore generale della California, Rob Bonta, Meta ha sottolineato i rischi associati alla trasformazione di asset sviluppati sotto uno status non-profit per guadagni privati.
La disputa legale ha anche sollevato interrogativi sulla governance e sulla valutazione durante la potenziale conversione di OpenAI, con il coinvolgimento di Microsoft come principale investitore. Musk ha intentato cause legali per bloccare o ritardare il processo di conversione, enfatizzando la necessità di trasparenza e partecipazione degli investitori. Il procuratore generale del Delaware, Kathy Jennings, ha espresso la sua intenzione di esaminare attentamente le modifiche proposte, mentre il procuratore generale della California non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito.
La trasformazione di OpenAI da organizzazione non-profit a entità for-profit rappresenta un caso emblematico delle sfide e delle tensioni inerenti alla convergenza tra innovazione tecnologica, governance aziendale e responsabilità sociale. La risoluzione di questa controversia potrebbe avere implicazioni significative per il futuro delle organizzazioni tecnologiche e per il modo in cui bilanciano obiettivi di profitto con missioni di beneficio pubblico.