Il 2025 si preannuncia come un anno chiave per il mercato delle IPO, con una serie di aziende tecnologiche, fintech e del settore della difesa che si preparano a quotarsi in Borsa. Dopo un periodo di rallentamento, il ritorno della fiducia degli investitori potrebbe spingere diverse operazioni di grande rilievo, con valutazioni miliardarie e implicazioni strategiche rilevanti.
Le IPO in arrivo nel 2025
eToro: La piattaforma di trading con sede in Israele ha depositato in modo confidenziale i documenti per la quotazione a gennaio 2025. Secondo indiscrezioni, la società punta a una valutazione di circa 5 miliardi di dollari, in linea con il crescente interesse per il trading retail e le piattaforme di investimento online.
Voyager Technologies: La startup specializzata in tecnologie per lo spazio e la difesa, con sede a Denver, ha presentato i documenti per un’IPO sempre a gennaio 2025. Secondo il Wall Street Journal, la valutazione della società potrebbe attestarsi tra 2 e 3 miliardi di dollari. L’azienda fornisce soluzioni che spaziano dalla propulsione spaziale agli airlock per moduli orbitanti.
Karman Holdings: Un’altra realtà del settore della difesa, con focus sulle tecnologie missilistiche, Karman mira a raccogliere fino a 100 milioni di dollari con la sua IPO. Secondo Bloomberg, la valutazione potrebbe superare i 3 miliardi di dollari.
IPO in preparazione dal 2024
Chime: La banca digitale con sede a San Francisco ha presentato i documenti a dicembre 2024 e prevede di sbarcare in Borsa nel 2025. L’azienda era stata valutata 25 miliardi di dollari nel 2021 e punta a consolidare la sua posizione nel settore fintech.
Klarna: Il colosso svedese del “buy now, pay later” (BNPL) ha avviato il processo di quotazione nel novembre 2024, con un’IPO attesa nella prima metà del 2025. La sua valutazione ha raggiunto 14,6 miliardi di dollari nel 2024, segnando una ripresa dopo il calo subito nel 2022.
Genesys: La società specializzata in AI e cloud, con sede a Menlo Park, ha depositato la documentazione a ottobre 2024 e punta a raccogliere fino a 2 miliardi di dollari. La valutazione più recente risale al 2021, quando era stata stimata a 21 miliardi di dollari.
Clario: Fornitore di software per trial clinici, Clario ha avviato la procedura di quotazione a giugno 2024 con l’obiettivo di raggiungere una valutazione di 10 miliardi di dollari.
Cerebras: La startup dei semiconduttori, con sede a Sunnyvale, vuole competere con Nvidia e ha presentato i documenti per un’IPO ad agosto 2024. La società, valutata 4 miliardi di dollari, punta a raddoppiare questa cifra, ma il processo potrebbe subire ritardi per via delle preoccupazioni del governo USA riguardo ai suoi legami con G42, investitore degli Emirati Arabi Uniti.
Circle: La società specializzata in stablecoin, con base a New York, ha avviato il processo di IPO a gennaio 2024, ma la data di quotazione resta incerta. Secondo CoinDesk, la valutazione della società si aggira attorno ai 5 miliardi di dollari, mentre le politiche dell’amministrazione statunitense nei confronti delle criptovalute potrebbero influenzare il suo debutto in Borsa.
Harry’s: Il marchio newyorkese di prodotti per la cura personale ha presentato la richiesta per la quotazione a marzo 2024. Secondo Reuters, l’azienda genera un fatturato vicino al miliardo di dollari ed è profittevole. La valutazione più recente risale al 2021, quando aveva raggiunto 1,7 miliardi di dollari.
Omada Health: La startup della salute digitale, specializzata nella gestione del diabete, ha depositato la documentazione nell’estate del 2024. L’ultima valutazione, del 2022, la stimava a 1 miliardo di dollari.
Le IPO attese dal 2023
Shein: Il gigante del fast fashion, con sede a Singapore ma operazioni in Cina, aveva tentato di quotarsi negli Stati Uniti nel 2023, incontrando ostacoli legati alle normative sulla supply chain. Successivamente ha presentato richiesta nel Regno Unito nel 2024, ma anche qui ha trovato resistenze politiche. La sua valutazione è scesa da 100 miliardi di dollari nel 2022 a 45 miliardi nel 2024.
General Atlantic: Il fondo di private equity con sede a San Francisco, che ha investito in Facebook e Airbnb, aveva presentato la documentazione per l’IPO nel 2023. Secondo un annuncio del gennaio 2024, gestisce 96 miliardi di dollari di asset, ma da allora non sono emerse nuove informazioni sulla quotazione.
Oyo: La piattaforma indiana di aggregazione di hotel, supportata da SoftBank, ha tentato la quotazione in India nel 2023, ma senza successo. Reuters riporta che l’azienda punta a riprovare nel primo trimestre del 2025, con una valutazione stimata a 3,8 miliardi di dollari nel 2024.
Il 2025 potrebbe segnare un punto di svolta per il mercato delle IPO, con il ritorno di molte società alla ricerca di liquidità e di una valutazione pubblica che rifletta il loro potenziale di crescita. Il settore fintech, la difesa e le nuove tecnologie rimangono i più dinamici, ma l’incertezza macroeconomica e le regolamentazioni governative potrebbero ancora influenzare i piani di quotazione.