Meta sta investendo pesantemente nell’intelligenza artificiale (AI), puntando a rendere i personaggi generati da AI una parte centrale delle sue piattaforme social nei prossimi anni. Con un pubblico che conta circa 3 miliardi di utenti, il gigante della Silicon Valley è determinato a sfruttare la rapida evoluzione di questa tecnologia per aumentare l’engagement e mantenere la sua competitività nel mercato. Mentre affronta la concorrenza di altre aziende tecnologiche che cercano di attrarre un pubblico giovane, Meta ha lanciato una serie di prodotti AI, tra cui strumenti che consentono agli utenti di creare personaggi AI su Instagram e Facebook.
Il vicepresidente del prodotto per l’AI generativa di Meta, Connor Hayes, ha dichiarato che l’azienda prevede che questi personaggi non siano semplici creazioni temporanee, ma entità permanenti sulle sue piattaforme, dotate di biografie, immagini del profilo e la capacità di generare e condividere contenuti autonomamente. Questa visione implica che nel prossimo futuro, i personaggi AI potrebbero essere trattati come veri e propri account da parte degli utenti, arricchendo l’esperienza sociale online.
L’obiettivo di Meta nei prossimi due anni è quello di rendere le sue applicazioni “più divertenti e coinvolgenti”, esplorando come rendere le interazioni con l’AI più sociali e naturali. Al momento, il numero di personaggi creati utilizzando il nuovo strumento AI di Meta è già considerevole, ma la maggior parte degli utenti ha scelto di mantenerli privati. Nonostante ciò, Meta prevede un’espansione del servizio in futuro, con la speranza che sempre più utenti inizino a condividere i propri personaggi con la comunità.
Questa spinta verso l’integrazione dell’AI arriva in un momento in cui le principali piattaforme social stanno cercando di accelerare l’adozione della tecnologia generativa, nella speranza di attrarre nuovi utenti e contenuti freschi. Snapchat, ad esempio, ha introdotto strumenti AI per aiutare i creatori di contenuti a progettare personaggi 3D per le sue esperienze di realtà aumentata, vedendo un incremento annuale del 50% nell’uso di queste lenti AI. Allo stesso modo, TikTok ha avviato un programma chiamato Symphony, che consente ai marchi e ai creatori di usare l’AI per la pubblicità, inclusa la creazione di video tramite prompt di testo, avatar generati da AI e la traduzione dei contenuti in diverse lingue.
Meta, inoltre, ha presentato uno strumento che consente agli utenti di creare assistenti AI in grado di rispondere alle domande dei follower. Nel 2026, l’azienda prevede di lanciare un software di generazione testo-video per i creatori, permettendo loro di inserirsi in video creati dall’AI. Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha anche mostrato la possibilità di condurre videochiamate dal vivo con avatar AI di creatori, che potrebbero conversare in uno stile simile a quello del creatore originale. Questa capacità di personalizzazione è un passo importante nella direzione di rendere l’AI non solo uno strumento di generazione di contenuti, ma anche un mezzo per creare esperienze interattive.
Nonostante gli entusiasmi, gli esperti avvertono che l’uso dei contenuti generati da AI potrebbe comportare dei rischi. In particolare, c’è il timore che questi personaggi possano essere “armi” potenti per la diffusione di disinformazione. Senza salvaguardie adeguate, le piattaforme potrebbero amplificare narrazioni false tramite questi account AI, minando la fiducia degli utenti. Becky Owen, Chief Marketing Officer globale di Billion Dollar Boy, ha sottolineato che mentre i personaggi AI potrebbero rappresentare una nuova forma di intrattenimento, c’è il rischio che invadano le piattaforme con contenuti di bassa qualità, danneggiando il valore dei creatori umani e la percezione generale degli utenti.
Per mitigare tali preoccupazioni, Meta ha stabilito che i contenuti generati da AI dovranno essere chiaramente etichettati sulle sue piattaforme. Nonostante ciò, Owen avverte che i personaggi AI potrebbero non possedere esperienze di vita, emozioni o la stessa capacità di relazione dei creatori umani, il che potrebbe ridurre il loro potenziale di connessione autentica con il pubblico.
In sintesi, la scommessa di Meta sull’AI è ambiziosa e potrebbe ridefinire il modo in cui interagiamo con i contenuti sui social. Tuttavia, come per tutte le tecnologie emergenti, è fondamentale affrontare le problematiche etiche e pratiche legate all’adozione di queste innovazioni, in modo che possano beneficiare veramente gli utenti senza compromettere l’integrità delle piattaforme.