La visita lampo di Giorgia Meloni negli Stati Uniti, presso la residenza privata di Donald Trump in Florida, pur avendo avuto un taglio strettamente privato, si è svolta in un clima riservato e produttivo. Pur avendo avuto un taglio strettamente privato e, sebbene, il motivo principale del viaggio, come riportato da diverse fonti, sia stato il tema relativo al “sequestro” da parte dell’Iran della giornalista italiana Cecilia Sala (attualmente detenuta nel carcere di Evin, con la generica accusa di “aver violato le leggi della Repubblica islamica”), l’incontro ha messo al centro temi cruciali per i rapporti bilaterali Italia-Usa. Un incontro che ha posto le basi per un rafforzamento delle relazioni transatlantiche in un momento cruciale per la sicurezza globale, l’innovazione tecnologica e la transizione energetica.

Al centro della discussione, la necessità di un’Europa più autonoma sul fronte della difesa e della sicurezza, tema su cui Meloni ha sottolineato l’importanza di costruire una strategia comune tra le due sponde dell’Atlantico. Trump, dal canto suo, ha ribadito la volontà di rilanciare la cooperazione con gli alleati europei, pur esortando, come già più volte affermato, una maggiore partecipazione economica da parte dei partner Ue alle spese militari.

Sul fronte energetico, l’Italia si candida a diventare un hub strategico per il gas naturale liquefatto (LNG), in un contesto globale che spinge verso una diversificazione delle fonti energetiche per ridurre la dipendenza da attori geopoliticamente critici. In questo senso, Meloni ha evidenziato le potenzialità del Mediterraneo come snodo energetico cruciale e il ruolo chiave dell’Italia nella transizione verso fonti di energia più sostenibili.

Uno dei punti più delicati che sono stati affrontati, nell’ambito di quella tensione geopolitica screscente che vede Washington impegnata in un’azione di contenimento delle mire espansionistiche di Pechino, è stato il decoupling 1 delle tecnologie cinesi, un argomento che riflette le crescenti tensioni tra Washington e Pechino. Meloni ha espresso il sostegno dell’Italia a una politica europea di maggiore indipendenza tecnologica, pur ribadendo la necessità di non perdere di vista gli interessi delle imprese italiane nel mercato globale.

Infine, grande attenzione è stata dedicata al tema Starlink, il sistema satellitare di Elon Musk che, va detto, non era presente all’incontro che si è svolto a Mar-a-Lago, e che potrebbe rappresentare un’opportunità strategica per migliorare le comunicazioni e la sicurezza in Europa, soprattutto in scenari di crisi. Tra le altre cose, Meloni e Trump hanno esplorato anche possibili collaborazioni per espandere l’utilizzo di queste tecnologie anche nel Mediterraneo e in Africa, rafforzando così le capacità operative dei partner occidentali.

Quella della Premier in Florida è stata una missione caratterizzata da un taglio privato e fortemente simbolico. Meloni è stata ospite d’onore in una cerimonia privata organizzata da Trump con un ristretto numero di partecipanti, volta a sottolineare l’importanza strategica attribuita al rapporto personale tra i due leader e che, da parte italiana, potrebbe sottendere ad una strategia di posizionamento volta a rafforzare, complici anche le debolezze interne di Francia e Germania, il ruolo dell’Italia nello scacchiere geopolitico e tecnologico globale, alla luce di una sintonizzazione sulla stessa lunghezza d’onda con la nuova amministrazione Usa e pur essendo coscienti del ruolo marginale che il nostro Paese ha sempre ricoperto in ambito internazionale.

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  1. Decoupling: con questo termine ci si riferisce al processo di separazione o riduzione della dipendenza tra due entità, sistemi o economie precedentemente strettamente collegati. Il concetto è spesso usato in vari contesti, ma assume significati specifici a seconda dell’ambito nel quale viene utilizzato. Nel contesto delle relazioni internazionali e commerciali, il decoupling indica il processo con cui un Paese o una regione riduce la propria interdipendenza economica, tecnologica o produttiva con un altro Paese. Viene spesso usato in relazione alla separazione economica tra Stati Uniti e la stessa Unione europea con la Cina per questioni legate a temi di:
    – sicurezza nazionale: evitare la dipendenza strategica da un Paese considerato rivale (ad esempio, ridurre la dipendenza dagli approvvigionamenti tecnologici o industriali);
    – resilienza economica: diversificare le catene di approvvigionamento globali per proteggere le economie da crisi geopolitiche;
    – riduzione del rischio: evitare vulnerabilità in settori chiave come la tecnologia, i semiconduttori e l’energia.
    Nel contesto tecnologico invece, il decoupling si riferisce alla creazione di ecosistemi tecnologici distinti e separati, con regole, standard e infrastrutture indipendenti, come ad esempio lo sviluppo di reti 5G con tecnologie nazionali per evitare l’uso di infrastrutture cinesi fornite da aziende che potrebbero avere legami con il governo cinese. ↩︎

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