Las Vegas – Nell’atmosfera elettrizzante della conferenza stampa di apertura del CES 2025, il futuro della tecnologia di consumo americana ha preso forma tra previsioni entusiasmanti e qualche preoccupazione. La Consumer Technology Association (CTA) ha annunciato che il 2025 sarà un anno da record, con un fatturato per il settore della tecnologia di consumo negli Stati Uniti di 537 miliardi di dollari, con una previsione di crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente. Ma a rubare la scena non è stato solo l’ottimismo. Le proposte tariffarie del Presidente eletto Trump, che potrebbero colpire duramente i prodotti più amati dai consumatori, come smartphone e laptop, hanno acceso un dibattito sul futuro economico e competitivo del settore.
Avvisa infatti la CTA che i prodotti tecnologici che i consumatori amano e su cui fanno affidamento, tra cui smartphone e computer portatili, sono minacciati dalle proposte tariffarie del Presidente eletto Trump che potrebbero portare ad un aumento dei prezzi. I dazi proposti in effetti potrebbero comportare un calo di 90-143 miliardi di dollari nel potere d’acquisto dei consumatori statunitensi. Come conseguenza di questo scenario, gli acquisti di computer portatili e di tablet potrebbero diminuire fino al 68%, il consumo di console di gioco potrebbe diminuire fino al 58% e il consumo di smartphone potrebbe diminuire fino al 37%.
“Il settore tecnologico è il motore economico dell’America e guida l’innovazione globale e la creazione di posti di lavoro”, ha dichiarato Gary Shapiro, CEO di CTA. “Le nostre previsioni positive riflettono la forza del settore, ma i dazi proposti minacciano il potere deflazionistico del tech nell’economia globale. I dazi sono una tassa sulle imprese e sui consumatori americani. Esortiamo l’amministrazione entrante e il Congresso a dare priorità a un’agenda per l’innovazione che favorisca la crescita”.
“L’amministrazione entrante deve affrontare il problema dell’impatto dei dazi sulle imprese e sui consumatori americani”, ha dichiarato da parte sua Ed Brzytwa, vicepresidente del CTA per il commercio.
“Le ritorsioni dei nostri partner commerciali aumentano i costi, interrompono le catene di approvvigionamento e danneggiano la competitività delle industrie statunitensi. La politica commerciale degli Stati Uniti dovrebbe proteggere i consumatori e aiutare le imprese americane ad avere successo a livello globale”.
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