Meta Platforms ha recentemente annunciato una significativa riorganizzazione ai vertici della sua struttura politica, nominando Joel Kaplan come nuovo Chief Global Affairs Officer, in sostituzione di Nick Clegg. Questa mossa strategica avviene in un momento cruciale, con l’imminente insediamento del Presidente eletto Donald Trump e il controllo repubblicano di entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti.

Joel Kaplan, figura di spicco nel panorama politico repubblicano, ha alle spalle una carriera di rilievo, avendo ricoperto il ruolo di Vice Capo dello Staff della Casa Bianca sotto l’amministrazione di George W. Bush. Entrato in Meta nel 2011 come Vicepresidente della politica pubblica statunitense, ha successivamente assunto la posizione di Vicepresidente della politica pubblica globale. La sua nomina a Chief Global Affairs Officer è vista come un tentativo di Meta di rafforzare i legami con l’amministrazione Trump, soprattutto alla luce delle critiche ricevute in passato riguardo alla gestione dei contenuti politici sulla piattaforma.

Kevin Martin, anch’egli con un solido background repubblicano e precedentemente nominato alla Federal Communications Commission da Bush, assumerà il ruolo precedentemente occupato da Kaplan come Vicepresidente della politica pubblica globale. Martin ha una lunga esperienza in questioni di regolamentazione delle telecomunicazioni e delle politiche pubbliche, competenze che saranno fondamentali per navigare le sfide future di Meta.

Nick Clegg, ex Vice Primo Ministro del Regno Unito e leader dei Liberal Democratici, ha guidato gli affari globali di Meta dal 2018, affrontando tematiche complesse come le politiche sui contenuti e le elezioni. Durante il suo mandato, Clegg ha supervisionato decisioni critiche, tra cui il controverso ban di Donald Trump dalle piattaforme di Meta in seguito agli eventi del 6 gennaio 2021. La sua uscita dall’azienda, prevista nei prossimi mesi, segna la fine di un’era caratterizzata da un approccio più restrittivo nei confronti dei contenuti politici.

La nomina di Kaplan è stata accolta con favore da diversi esponenti del panorama politico conservatore, che avevano precedentemente criticato Meta per presunti bias contro le voci di destra. La sua presenza al vertice potrebbe indicare un cambiamento nelle politiche aziendali, con una maggiore apertura verso le istanze conservatrici e una revisione delle linee guida sui contenuti.

Questa transizione avviene in un contesto in cui le grandi piattaforme tecnologiche sono sotto crescente scrutinio per il loro ruolo nel moderare i contenuti e influenzare il discorso pubblico. Con l’amministrazione Trump pronta a insediarsi, Meta sembra intenzionata a riallineare le proprie strategie per evitare conflitti con il governo e garantire una posizione di neutralità politica, pur continuando a promuovere l’innovazione tecnologica e l’espansione delle sue piattaforme.