Elon Musk ha avviato una causa contro OpenAI per impedire il passaggio dell’organizzazione a una struttura completamente a scopo di lucro, e ora ha trovato un nuovo alleato nel gruppo Encode. Encode, un’organizzazione giovanile focalizzata sulle questioni legate all’intelligenza artificiale, ha presentato una memoria amicus curiae a sostegno della causa, sottolineando l’inestimabile valore delle tecnologie di OpenAI e i rischi associati alla transizione verso una struttura societaria orientata al profitto.
Encode, supportata da finanziamenti provenienti da Omidyar Network, ha dichiarato che l’attuale entità non-profit che controlla OpenAI ha un obbligo fiduciario verso il pubblico. Questo obbligo, secondo Encode, non verrebbe rispettato in una configurazione a scopo di lucro. Venerdì, OpenAI ha risposto pubblicando un post sul blog in cui ha delineato la sua intenzione di diventare una società di pubblica utilità registrata nel Delaware, affermando che la missione di sviluppare tecnologie per il beneficio dell’umanità rimarrebbe invariata.
Encode rappresenta oltre 1.300 giovani, tra cui studenti delle scuole superiori e universitari, che si impegnano per regolamentazioni etiche sull’intelligenza artificiale. Tra le loro battaglie figurano leggi contro la pornografia deepfake non consensuale e la regolamentazione dell’uso dell’intelligenza artificiale per il controllo delle armi nucleari. Encode ha co-sponsorizzato la legge SB 1047 in California, che avrebbe imposto requisiti di segnalazione per le aziende produttrici di modelli avanzati di intelligenza artificiale. Tuttavia, il governatore Gavin Newsom ha posto il veto alla legge nonostante il sostegno del legislatore.
OpenAI ha fornito ulteriori dettagli sui suoi piani per separare la divisione a scopo di lucro dall’organizzazione non-profit. La proposta prevede la conversione della divisione a scopo di lucro in una società di pubblica utilità, un modello già adottato da rivali come Anthropic e xAI per bilanciare profitto e obiettivi sociali. Secondo il piano, la non-profit di OpenAI riceverebbe azioni nella nuova società a una valutazione determinata da consulenti finanziari indipendenti.
Le analisi precedenti indicano che la non-profit dovrebbe possedere almeno il 25% della nuova entità a scopo di lucro, con un valore stimato intorno ai 40 miliardi di dollari basato sull’ultimo round di finanziamento. OpenAI ha giustificato questi cambiamenti come necessari per attrarre i miliardi di dollari richiesti per sviluppare intelligenze artificiali avanzate. La società ha due anni per completare la transizione, pena la restituzione agli investitori di circa 7,2 miliardi di dollari, comprensivi di interessi.
Nel contesto della conversione, OpenAI e il suo principale investitore, Microsoft, stanno negoziando i dettagli dell’accordo, tra cui la percentuale di partecipazione di Microsoft nella nuova società e i diritti di utilizzo della proprietà intellettuale di OpenAI nei prodotti Microsoft. Questi negoziati sono cruciali per definire il futuro del controllo e della distribuzione delle tecnologie sviluppate.
Il dibattito tra Musk e OpenAI rappresenta una questione fondamentale sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e responsabilità pubblica. Mentre OpenAI cerca di garantire finanziamenti adeguati per espandere le sue capacità, la trasformazione proposta solleva interrogativi sul mantenimento della missione originaria e sulla tutela dell’interesse pubblico nel lungo termine.