Il venerdì tra Natale e Capodanno doveva essere un tranquillo preludio al nuovo anno, ma invece si è trasformato in una commedia burocratica degna di un film surreale. L’imminente presidente Donald Trump, in un atto di brillante tempismo, ha deciso di depositare un documento presso la Corte Suprema per rinviare il divieto su TikTok, previsto per entrare in vigore il 19 gennaio—giusto un giorno prima della sua incoronazione, pardon, insediamento ufficiale.

Trump, noto per la sua modestia, ha dichiarato di essere l’unica persona dotata delle competenze, del carisma e dell’abilità politica necessarie per salvare TikTok da un destino crudele. I suoi avvocati, evidentemente ispirati, hanno scritto che “solo il presidente Trump possiede l’esperienza negoziale e il mandato elettorale per salvare la piattaforma.” Immaginate l’applauso collettivo nei corridoi della sede di TikTok, accompagnato forse da un sospiro o due di incredulità.

Ma prima di organizzare festeggiamenti, forse conviene rileggere attentamente la richiesta. Trump sostiene di voler sospendere il divieto in nome della libertà di espressione, ma è stato altrettanto chiaro che ogni accordo dovrà affrontare le ansie nazionali sulla sicurezza che hanno spinto il Congresso ad agire in primo luogo. Insomma, un respiro di sollievo potrebbe essere prematuro, un po’ come festeggiare perché il dottore ha detto che l’intervento è rimandato di una settimana.

Se TikTok riuscirà a guadagnare tempo, è probabile che non mancheranno compratori pronti a rilevare la società. Ma il vero nodo sarà convincere ByteDance, la sua società madre cinese, e il governo di Pechino ad accettare una vendita. E per farlo ci vorrà più che la classica arte della negoziazione; servirà un miracolo diplomatico, o almeno una dose generosa di ottimismo.

Questa storia mescola sicurezza nazionale e libertà di parola con il fascino di una soap opera politica. Trump, maestro nel trasformare qualsiasi crisi in uno show, potrebbe persino riuscire a far passare TikTok da capro espiatorio a simbolo di redenzione tecnologica. Ma per ora, il sipario è ancora aperto e il finale è tutto da scrivere.