Ebbene sì, Microsoft ha deciso di alzare il tiro, o forse dovremmo dire, di alzare il prezzo dell’intelligenza artificiale. Come se il mondo non fosse già saturato di parole come “innovazione” e “futuro”, l’azienda ha annunciato l’espansione della sua offerta di AI all’interno di Microsoft 365 Copilot, cercando disperatamente di allontanarsi dalla sombra di OpenAI. Ah, il vecchio trucco di cercare di ridurre la dipendenza da qualcun altro per risparmiare qualche soldo, ma attenzione, non troppo. Giusto il tempo di aumentare i costi su altri fronti.
Secondo fonti misteriose, o meglio, secondo “fonti anonime” (quelle che non rivelano mai chi sono, ma su cui si fondano tutte le più grandi rivelazioni del secolo), Microsoft sta cercando di diversificare i suoi modelli di AI, incluse le versioni più piccole e specializzate. Un po’ come dire che l’azienda sta cercando di comprare più camicie, pur sapendo che quelle che già ha sono un po’ troppo care per il suo armadio.
Con l’intento di ridurre i costi e migliorare l’efficienza, Microsoft si lancia nell’operazione “Siamo sempre meglio di OpenAI”, ma con una mossa che sembra più un tentativo di bilanciare la crescita esponenziale dei costi di tecnologia avanzata. Infatti, tra i vari modelli, spicca il Phi-4, un cavallo di battaglia che promette di fare miracoli – o almeno così dicono i comunicati stampa. Perché no, risparmiare sui costi, magari non così tanto quanto dichiarato, potrebbe essere proprio la strategia che serve a mantenere gli utenti aziendali più felici.
Un portavoce dell’azienda non ha perso tempo nel sottolineare che la collaborazione con OpenAI è tutt’altro che finita, ma si sta evolvendo. Parliamo di una “relazione” in cui Microsoft può personalizzare la tecnologia, ma sempre sotto lo sguardo vigile di OpenAI, come una vecchia coppia che cerca di trovare un compromesso in una relazione simbiotica. Ma fonti ancora anonime rivelano che, tra i due, c’è un po’ di scontro nascosto. Dicono che la decisione di allontanarsi un po’ da OpenAI derivi da timori riguardo ai costi, e non solo: anche la velocità con cui le cose si muovono non soddisfa più. Insomma, una crisi di mezza età, ma per un gigante della tecnologia.
Microsoft non intende certo fare passi indietro e continua a mantenere la sua posizione di leadership nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. La formula sembra quella di sempre: combinare modelli AI interni con esterni, per accontentare tutti, anche chi ha sempre bisogno di soluzioni economiche e scalabili. Un mix di giustificazioni economiche e tecnologiche che si risolvono nella speranza che qualcuno (probabilmente un ingegnere di Microsoft) trovi il modo di bilanciare questi pezzi di un puzzle che potrebbe costare più di quanto pensato inizialmente.
E non è tutto. Microsoft non si accontenta di piccole mosse strategiche. No, no, sta intensificando anche l’infrastruttura di AI, acquistando ben 485.000 processori Nvidia Hopper nel 2024. Un acquisto che, come dire, non è esattamente una spesa da poco, raddoppiando quella dei concorrenti. Un investimento che conferma l’aspirazione dell’azienda a dominare la ricerca e lo sviluppo nell’AI. Forse un po’ di cinismo non guasta quando si parla di competizione in un mercato che cresce come la schiuma di un cappuccino troppo mescolato.
In definitiva, Microsoft sembra voler infilarsi nel futuro, ma come ogni grande azienda tecnologica, con una mano al portafoglio e l’altra pronta a fare la mossa giusta, con un occhio sempre vigile sul concorrente, ovvero OpenAI.