Il capo uscente del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Alejandro Mayorkas, ha recentemente espresso preoccupazione riguardo all’approccio “avversariale” dell’Europa nei confronti delle aziende tecnologiche, sostenendo che tale atteggiamento ostacola un approccio globale alla regolamentazione che potrebbe comportare vulnerabilità per la sicurezza.
In un’intervista al Financial Times, Mayorkas ha sottolineato come gli Stati Uniti, sede dei principali gruppi di intelligenza artificiale al mondo, tra cui OpenAI e Google, e l’Europa non siano su un “terreno solido” a causa delle differenze nell’approccio regolamentare. Questo avvertimento arriva dopo l’entrata in vigore del regolamento AI Act dell’Ue, considerato il più severo per la regolamentazione della tecnologia emergente a livello globale.
Negli Stati Uniti, il presidente eletto Donald Trump ha promesso di annullare l’ordine esecutivo del suo predecessore, Joe Biden, relativo all’AI, che aveva istituito un istituto di sicurezza per condurre test volontari sui modelli.
Mayorkas ha espresso incertezza sul futuro dell’istituto di sicurezza sotto la nuova amministrazione, avvertendo che leggi prescrittive potrebbero “soffocare e danneggiare la leadership degli Stati Uniti” in un settore in rapida evoluzione. Sono dichiarazioni che mettono in evidenza le fratture tra gli approcci di supervisione dell’AI in Europa e negli Stati Uniti, mentre i politici cercano di bilanciare innovazione e preoccupazioni per la sicurezza. Il DHS, Dipartimento della sicurezza interna, è incaricato di proteggere la sicurezza degli Stati Uniti contro minacce come il terrorismo e la sicurezza informatica.
Questa responsabilità passerà a Kristi Noem, governatrice del South Dakota scelta da Trump per guidare il dipartimento. Il presidente eletto ha inoltre nominato il venture capitalist David Sacks, critico nei confronti della regolamentazione tecnologica, come responsabile per l’AI e le criptovalute.
Va ricordato a tale proposito che, negli Stati Uniti, gli sforzi per regolamentare la tecnologia sono stati ostacolati dalla paura che possano soffocare l’innovazione. A settembre, il governatore della California, Gavin Newsom, ha posto il veto a un disegno di legge sulla sicurezza dell’AI che avrebbe regolamentato la tecnologia all’interno dello stato, citando proprio queste preoccupazioni. Da parte sua, Marc Andreessen, il venture capitalist di Silicon Valley, ha dichiarato in un’intervista podcast di essere “molto spaventato” dai piani dei funzionari governativi per la politica sull’AI dopo gli incontri con il team di Biden la scorsa estate. Dello stesso avviso anche il senatore repubblicano Ted Cruz, che ha recentemente avvertito contro l’influenza regolamentare “pesante” dei politici europei e britannici sul settore.
Mayorkas ha dichiarato di temere “una corsa alla legislazione a scapito dell’innovazione e della creatività, perché sappiamo bene che il nostro apparato regolamentare e legislativo non è agile” e ha difeso la preferenza del suo dipartimento per linee guida “descrittive” piuttosto che “prescrittive”, ritenendo l’impostazione obbligatoria pericolosa in un mondo in rapida evoluzione. A tale proposito ha poi sottolineato la necessità di un’armonizzazione dell’approccio normativo all’AI sulle due sponde dell’Atlantico ritenendo che, diversamente, le aziende avrebbero difficoltà a districarsi tra le diverse normative nei vari Paesi.