OpenAI sta lavorando intensamente per sviluppare la prossima generazione del suo modello di ragionamento avanzato, noto internamente come “o1”. Questo modello è progettato per impiegare più tempo nel processo decisionale, dedicandosi a un’analisi più profonda delle domande poste dagli utenti prima di fornire risposte. L’obiettivo è migliorare significativamente la qualità delle risposte nei campi più complessi come la codifica, la matematica e le scienze avanzate.
Un aspetto curioso di questo sviluppo è il potenziale conflitto legale legato al nome “o2”, che coincide con il marchio di un noto fornitore britannico di telecomunicazioni. Per evitare controversie legali, OpenAI sta considerando di saltare direttamente a “o3” per denominare il prossimo aggiornamento del modello. Questa decisione evidenzia la complessità non solo tecnologica, ma anche legale e commerciale che accompagna lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale su scala globale.
La spinta verso il modello di ragionamento o3 deriva da un rallentamento dei miglioramenti ottenibili semplicemente aumentando la potenza di elaborazione e i dati durante il processo di pre-addestramento. OpenAI ha deciso di esplorare un approccio più avanzato, basandosi su un nuovo modello pre-addestrato denominato “Orion”. Questa innovazione punta a superare i limiti attuali, permettendo al modello di comprendere più a fondo il mondo e le relazioni tra i diversi concetti, segnando un importante passo avanti nel campo dell’IA ragionata.
Dopo il lancio di un’anteprima di o1 a settembre, OpenAI ha già trovato clienti paganti nei settori tecnologicamente più avanzati, inclusi ricercatori impegnati nella fusione nucleare. Il valore commerciale di questa tecnologia si riflette nella recente decisione di OpenAI di far pagare 200 dollari al mese per l’accesso a una versione aggiornata di ChatGPT alimentata da o1, un prezzo dieci volte superiore rispetto all’abbonamento standard.
Nel frattempo, la concorrenza nel settore dell’intelligenza artificiale si sta intensificando. Aziende cinesi hanno già lanciato modelli concorrenti e Google ha recentemente introdotto pubblicamente il suo primo modello di ragionamento avanzato. Questo scenario competitivo accelera ulteriormente l’evoluzione del settore, ponendo OpenAI sotto pressione per mantenere la sua posizione di leadership tecnologica.
L’investimento strategico in ricerca e sviluppo dimostra la determinazione di OpenAI a guidare l’innovazione nell’intelligenza artificiale, nonostante le sfide tecniche, legali e commerciali. La prossima generazione del modello di ragionamento, che potrebbe essere ufficialmente chiamata “o3”, rappresenta una promessa concreta di un’IA più intelligente, capace di comprendere e rispondere alle domande più complesse in modo sempre più accurato e approfondito.
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