La grande scena si apre su un’aula di tribunale: luci fioche, atmosfera tesa, il destino di TikTok appeso a un filo sottile come il Wi-Fi di un aeroporto. John Roberts e i suoi giudici della Corte Suprema stanno per esibirsi nel più grande spettacolo legale dell’anno, programmato per il 10 gennaio. In gioco c’è una legge che sembra uscita dalla mente di uno sceneggiatore apocalittico: “ban-or-sell”, un titolo che suona come il nome di un reality show con eliminazioni settimanali, ma che minaccia di eliminare davvero TikTok dagli smartphone americani.
La scadenza è il 19 gennaio, una data che pare scelta apposta per far impazzire qualsiasi sceneggiatore di thriller legali. TikTok, in un impeto di disperazione più drammatico di una confessione in tribunale, ha chiesto un’ingiunzione d’emergenza per bloccare la legge. La risposta della Corte? “Ne riparleremo dopo le vacanze”. È come aspettare il verdetto di un talent show con il giudice severo che ti guarda e dice: “Prima vogliamo sentirti cantare di nuovo”.
Gli avvocati, che amano interpretare ogni pausa e respiro trattenuto nei tribunali, vedono segnali contrastanti. Se la Corte riterrà che la legge violi il Primo Emendamento, concederà l’ingiunzione e TikTok potrà continuare a ballare. Altrimenti, le possibilità che l’app rimanga online sono più sottili di una connessione internet in una cabina nel bosco.
Nel frattempo, ByteDance sperava che l’ingiunzione le regalasse qualche mese per trattare con Donald Trump, che non vuole vedere TikTok sparire perché teme di rafforzare Meta Platforms, la sua “bestia nera” tecnologica. È un po’ come cercare di vendere una casa in fiamme mentre l’acquirente è impegnato a spegnere il fuoco con un bicchiere d’acqua.
Se la legge dovesse passare prima dell’insediamento di Trump il 20 gennaio, salvare TikTok diventerebbe un’impresa più ardua del risolvere un cubo di Rubik bendati. Anche il Congresso, sempre pronto a complicare le cose, sembra riluttante a cancellare la legge, il che aggiunge un ulteriore strato di dramma burocratico alla storia.
E anche se ByteDance vendesse TikTok agli americani, l’accordo dovrebbe essere approvato da una lista infinita di personaggi, tra cui il fondatore Zhang Yiming e il governo cinese. Mettere d’accordo tutti sarebbe come organizzare una cena di famiglia in cui ogni parente ha allergie diverse.
Quindi, se avevate smesso di seguire la telenovela TikTok, ora è il momento di sintonizzarvi di nuovo. L’episodio finale promette più suspense, intrighi e colpi di scena di qualsiasi serie che abbiate mai visto su… TikTok.