Un nuovo regolamento sulla connettività è indispensabile per rafforzare la competitività dell’Unione Europea, poiché l’Europa si trova a un bivio cruciale e deve adottare una mentalità orientata alla crescita per avere successo. Questa è la richiesta avanzata dagli amministratori delegati delle principali aziende delle telecomunicazioni europee.
“In qualità di CEO dei principali fornitori europei di reti e servizi di connettività, crediamo che una solida digitalizzazione creerà opportunità di crescita e migliorerà il benessere dei nostri cittadini. Mario Draghi ed Enrico Letta, nei loro report di alto livello, hanno entrambi individuato l’infrastruttura digitale come fattore cruciale per il rilancio dell’economia europea” affermano in un intervento pubblicato dall’associazione Ue Connect Europe.
I Ceo, in particolare, sottolineano l’importanza di un rapido cambiamento nell’approccio politico dell’Europa e, pur riconoscendo gli obiettivi della nuova presidenza von der Leyen, considerano la digitalizzazione fondamentale per la crescita economica e il benessere dei cittadini, con infrastrutture digitali avanzate come 5G, fibra ottica e tecnologie emergenti essenziali per settori strategici come sanità, ricerca, PMI e servizi pubblici. Ma, per realizzare questi obiettivi, è necessario un nuovo approccio politico urgente.
Tra le riforme richieste, i Ceo segnalano la necessità di semplificazione normativa, una politica della concorrenza efficace, un vero mercato unico delle telecomunicazioni e una solida strategia industriale.
“Non c’è sicurezza senza reti resilienti. Non c’è transizione verde senza connettività e digitalizzazione diffuse. Il momento di agire è adesso“, affermano, esortando ad agire rapidamente con un senso di urgenza. Da questo punto di vista, invitano tutti gli stakeholder a unirsi a questo sforzo storico per garantire che l’innovazione e la riforma della connettività guidata dalla crescita offrano migliori opportunità a tutti i cittadini europei.
Henna Virkkunen, vicepresidente Ue con delega alla sovranità tecnologica, ha promesso che il nuovo Digital Networks Act, previsto per il prossimo anno, sarà “un’opportunità per ridurre la burocrazia e rendere l’Europa un luogo attrattivo per gli investimenti” mentre, da parte sua, Teresa Ribera, vicepresidente per la concorrenza, ha assicurato che lavorerà per aiutare le imprese a crescere di scala e diventare più competitive a livello globale.
Le grandi aziende di telecomunicazioni chiedono che il nuovo regolamento si ispiri a due linee guida fondamentali: semplificazione e deregolamentazione. Inoltre, chiedono maggiore armonizzazione per creare un vero mercato unico delle telecomunicazioni, puntando alla crescita e all’innovazione, e una robusta strategia industriale per l’ecosistema della connettività europea.
“Non è più accettabile” dichiara l’AD di TIM, Pietro Labriola, “che servano due anni di analisi di mercato per avere delle nuove regole, non possiamo cercare di guardare al futuro con lo specchietto retrovisore. L’innovazione è veloce, non possiamo essere lenti”, invocando un sistema di regole uguale per tutti.
“WhatsApp è un servizio di telecomunicazioni, ma non ha gli stessi obblighi che abbiamo noi, ad esempio sui call center o sulle intercettazioni”, ha sottolineato. “Dobbiamo decidere quale sia il nostro obiettivo, dove vogliamo andare, e sapere che la strada per raggiungerlo può cambiare ogni giorno”, ha concluso, portando come esempio positivo ciò che sta avvenendo nel Regno Unito, dove hanno inserito una correlazione fra i prezzi che i clienti pagano e l’inflazione, hanno iniziato a regolare i rapporti con gli Over-the-top e stanno permettendo un consolidamento di mercato con la fusione fra due grandi gruppi in cambio di investimenti.
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