In una mossa decisiva che riflette gli sforzi sempre più intensi dell’Unione Europea nel regolamentare i giganti della tecnologia, Microsoft e Google hanno deciso di accettare la designazione di “gatekeeper” ai sensi dell’Atto sui Mercati Digitali (DMA). Questa decisione segna un passo importante nell’iniziativa più ampia dell’UE per contrastare il potere delle grandi aziende tecnologiche, assicurando che promuovano la concorrenza leale e creino ecosistemi più amichevoli per gli utenti nel panorama digitale.

Il DMA, che viene implementato per arginare pratiche anticoncorrenziali, si applica a 22 servizi gestiti da sei dei più grandi attori del settore tecnologico: Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta, Microsoft e ByteDance (la casa madre di TikTok). Questi servizi sono ora soggetti a nuove regole pensate per rendere più semplice per gli utenti passare da un servizio all’altro, soprattutto in ambiti come le piattaforme di social media e i browser internet.

Una delle disposizioni principali del DMA prevede che questi “gatekeeper” rendano più facile l’interoperabilità con i concorrenti. Ad esempio, le app di messaggistica come WhatsApp o Facebook Messenger dovranno consentire agli utenti di comunicare con chi usa altre app. Inoltre, gli utenti avranno più libertà nella scelta delle app da pre-installare sui propri dispositivi, mettendo così in discussione la pratica precedente che imponeva l’installazione forzata di app proprietarie sui dispositivi.

Mentre Microsoft e Google hanno accettato il titolo di “gatekeeper”, altre aziende hanno espresso insoddisfazione e si prevede che Amazon, TikTok, Meta e Apple contestino ufficialmente tale designazione. Il termine per presentare ricorso contro l’etichetta di gatekeeper presso il Tribunale Generale dell’UE a Lussemburgo è fissato per il 16 novembre, e le aziende che desiderano contestare la designazione avranno la possibilità di esporre le proprie argomentazioni.

Amazon, da parte sua, ha già contestato l’Atto sui Servizi Digitali (DSA), una legge che agisce in parallelo con il DMA e impone norme più rigorose sulla moderazione dei contenuti. Anche Apple sembra essere pronta a sfidare le disposizioni del DMA, sebbene non abbia ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. Meta e TikTok, invece, hanno scelto di non commentare sulla questione.

Per Microsoft e Google, accettare lo status di “gatekeeper” potrebbe rappresentare un’opportunità per semplificare i loro servizi e ridurre il rischio di un’ulteriore sorveglianza normativa, dimostrando la conformità con l’impegno a lungo termine dell’UE per la protezione dei consumatori e l’equità del mercato. Con 22 servizi sotto l’occhio del ciclone, l’impatto di queste normative si prevede avrà un effetto duraturo sul futuro dei mercati digitali, promuovendo la concorrenza e offrendo maggiori scelte agli utenti in tutta l’Unione Europea.


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