Meta ha formalmente richiesto al Procuratore Generale della California, Rob Bonta, di bloccare il piano di OpenAI per trasformarsi da organizzazione no-profit a società a scopo di lucro. In una lettera inviata questa settimana, Meta sostiene che OpenAI “non dovrebbe essere autorizzata a violare la legge appropriandosi di risorse sviluppate come ente di beneficenza per ricavarne enormi guadagni privati.”

L’aspetto più sorprendente della lettera è il sostegno di Meta alla figura di Elon Musk come rappresentante idoneo per difendere gli interessi dei californiani in questa vicenda. Considerando le tensioni passate tra Musk e il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, incluso un ipotetico incontro di lotta in gabbia, questa presa di posizione appare a dir poco ironica.

OpenAI, inizialmente fondata come no-profit, ha raggiunto un successo commerciale straordinario con ChatGPT, che genera ora miliardi di dollari di entrate annuali. Il CEO Sam Altman ha dichiarato che il passaggio a società a scopo di lucro è essenziale per attrarre investitori e finanziare le sue ambiziose iniziative tecnologiche. Senza questa trasformazione, OpenAI sarebbe costretta a restituire con interessi i miliardi di dollari raccolti negli ultimi anni.

Meta sottolinea che consentire una tale transizione potrebbe creare un pericoloso precedente nella Silicon Valley, inducendo altre startup a sfruttare lo status di no-profit per ricevere donazioni esentasse, solo per convertirsi successivamente in società a scopo di lucro quando la tecnologia diventa redditizia.

In risposta, Bret Taylor, presidente del consiglio di amministrazione di OpenAI, ha affermato che il loro impegno principale è garantire che l’azienda possa continuare a perseguire la sua missione di sviluppare un’Intelligenza Artificiale Generale (AGI) a beneficio dell’umanità. Taylor ha ribadito che la transizione è guidata da obblighi fiduciari e da un profondo senso di responsabilità verso il futuro tecnologico globale.