Marco Pozzi

Senz’altro ci definiremmo dipendenti dall’ossigeno che respiriamo continuamente, o dall’acqua che beviamo, o dal cibo con cui ci alimentiamo per restare in vita.

Lo smarrimento che si prova quando dimentichiamo lo smartphone a casa, anche se non attendiamo nessuna comunicazione importante, nessuna telefonata, e dobbiamo soltanto portar fuori un quarto d’ora il cane, ecco, forse ci comunica che siamo dipendenti anche da altro, che ci trasmette una qualche ansia quando manca.

Digitale e salute sono legati; cambiano l’attesa e la speranza, il senso di vuoto e la mancanza, l’imprevisto e il piacere di perdersi; cambiano la percezione dei limiti e del gusto di sbagliare, il mistero e la sete di conoscenza, il desiderio e l’assenza; persuadono al “prendi tutto anche se non hai bisogno”, a un nuovo significato dell’ozio, della comodità, dell’intrattenimento, mediante i tanti meccanismi che ci condizionano i comportamenti provocando quei continui alti-e-bassi, tipici
delle droghe.

La dipendenza dal digitale è uno dei temi toccati alla sesta edizione del Digital Ethics Forum, tre giorni di lezioni e dibattiti organizzati dall’associazione Sloweb fra il 6 e l’8 novembre, fra Torino e
Roma, in presenza e online. si può leggere il programma sul sito Link

Ne ha parlato Paolo Jarre, poco dopo l’intervento di Alessio Carciofi, sul wellbeing digitale nelle aziende, sul digital detox, sull’equilibrio di vita privata e aziende; a partire dai dati – ogni 180 secondo riceviamo una notifica, che ci distrae da ciò che stiamo facendo, spostando
incessantemente la concentrazione fuori da sé; ogni 7 minuti controlliamo la mail; l’80% degli italiani la prima cosa che fa la mattina è controllare il telefono – si sviluppano nuovi percorsi di benessere, quali il diritto alla disconnessione, come risposte possibili alla “cultura asap”.

La duplice natura, fra l’analisi dei problemi e la ricerca di soluzioni, è caratteristica del Digital Ethics Forum, che ha incluso lezioni di professori, più teoriche, insieme a testimonianze di esperienze nate nella società. Spunti, suggerimenti, informazioni condivisi fra le circa trecento persone che hanno ascoltato nelle tre giornate, fra presenti e collegati, ora sono ascoltabili anche nel canale Youtube di Sloweb, dove tutti gli interventi disponibili:

Sloweb ha pubblicato da poco pubblicato il libro “Conversazioni per un digitale sostenibile”, presso l’editore Guerini: Link

In questo periodo natalizio, può essere un’idea per un regalo sostenibile e
stimolante per chiunque lo riceva.