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Il nuovo generatore di immagini “Aurora” di X è sparito. L’opzione “Grok 2 + Aurora” è scomparsa dal menu di selezione del modello di Grok solo un giorno dopo che è apparsa, riporta Engadget, sostituita invece da “Grok 2 + FLUX beta“. Il proprietario di X, Elon Musk, ha scritto ieri che il modello fotorealistico e in gran parte non restrittivo è un “generatore di immagini interno” in versione beta. Aggiornamento: Aggiunti dettagli di test.

X ha svelato “Aurora”, il suo nuovo generatore di immagini AI, che promette un livello di fotorealismo mai visto prima. Questo modello avanzato è integrato nella nuova opzione “Grok 2 + Aurora beta” ed è già disponibile per gli utenti, anche se solo per un numero limitato di query prima di incappare nel paywall di X Premium.

Secondo TechCrunch, Aurora riesce a generare immagini impressionanti, incluse rappresentazioni di personaggi pubblici e figure coperte da copyright come Topolino e persino versioni cruente di personaggi politici come Donald Trump. Tuttavia, il modello sembra avere un confine chiaro: niente contenuti esplicitamente pornografici. Questa politica di restrizione minima è in linea con quanto già visto con il precedente modello di Grok.

Gli utenti hanno rapidamente testato le potenzialità di Aurora, pubblicando esempi bizzarri ma affascinanti. In un post segnalato da TechCrunch, un utente ha mostrato immagini AI di Ray Romano e Adam Sandler, realistiche ma affette da stranezze anatomiche che confermano le sfide ancora presenti nei generatori AI, specialmente quando si tratta di creare volti e corpi umani.

La mossa di X di lanciare Aurora sembra parte di una strategia più ampia per affermarsi nel panorama competitivo dell’intelligenza artificiale generativa. L’accesso iniziale gratuito serve probabilmente a stimolare curiosità e ad attirare abbonamenti a pagamento, rendendo questa tecnologia più accessibile ma al contempo esclusiva per chi è disposto a pagare.

Con Aurora, X punta a ridefinire gli standard del fotorealismo nell’AI generativa, aprendo nuovi scenari creativi e, inevitabilmente, accendendo il dibattito sui limiti etici e legali di questa tecnologia emergente.