Due anni fa, ChatGPT di OpenAI ha debuttato trasformando radicalmente il panorama tecnologico. In breve tempo, ha scatenato una corsa agli armamenti tra i rivali, che hanno investito miliardi per sviluppare modelli di intelligenza artificiale propri. L’adozione di questi strumenti da parte di centinaia di milioni di utenti dimostra che l’era dell’Intelligenza Artificiale Generativa è iniziata.
Un recente studio condotto dalla St. Louis Fed, dalla Vanderbilt University e dalla Harvard Kennedy School rivela che l’adozione del GenAI sta avvenendo a una velocità sorprendente, superando quella di Internet e dei personal computer. Dopo soli due anni, il 39,5% della popolazione statunitense tra i 18 e i 64 anni utilizza GenAI, un dato che batte di gran lunga il 20% registrato da Internet e PC nello stesso periodo storico.
Ad agosto 2024, il 32% degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato l’IA generativa almeno una volta durante la settimana della rilevazione, evidenziando un’accelerazione nell’integrazione quotidiana di questa tecnologia. ChatGPT è di gran lunga l’applicazione più diffusa, consolidando la sua posizione dominante nel settore.
Anche nel contesto lavorativo, GenAI sta lasciando il segno: il 28% dei lavoratori utilizza l’intelligenza artificiale generativa, con il 24,2% che la impiega settimanalmente e il 10,6% che la usa ogni giorno. Non sorprende che l’adozione sia più alta in settori come la gestione, il business e l’informatica, dove supera il 40%. Tuttavia, uno su cinque lavoratori in professioni operaie e senza una laurea utilizza regolarmente questi strumenti, dimostrando che GenAI non è solo appannaggio delle élite tecnologiche.
L’uso personale è meno frequente rispetto a quello professionale: quasi un terzo degli intervistati dichiara di usare GenAI fuori dal lavoro, ma solo il 6,4% lo fa quotidianamente. Gli uomini sono leggermente più propensi delle donne a utilizzare questa tecnologia, sia in ambito lavorativo che domestico.
L’impatto economico non è trascurabile. Lo studio stima che tra lo 0,5% e il 3,5% delle ore lavorative negli Stati Uniti sia attualmente supportato dall’IA generativa, contribuendo a un aumento della produttività del lavoro compreso tra 0,125 e 0,875 punti percentuali. Tuttavia, i ricercatori invitano alla cautela nell’interpretazione di questi dati, sottolineando che l’estensione dei risultati di studi su piccola scala a un contesto più ampio potrebbe introdurre margini di errore significativi.
Questa corsa verso l’adozione dell’IA generativa è destinata a ridisegnare il panorama economico e sociale globale. GenAI non è più una promessa futura: è già parte integrante della nostra realtà lavorativa e personale.