Nel 2024, circa un utente su quattro possiede un telefono abilitato al 5G. Entro il 2027, il 5G sorpasserà il 4G e, nel 2030, quando il traffico dati globale sulle reti mobili crescerà di quasi il 200%, si stima che ci saranno 6,3 miliardi di abbonamenti 5G, il 60% dei quali su reti 5G Stand Alone. Nonostante questo balzo in avanti, l’Europa, e in particolare l’Italia, sono ancora in ritardo nella copertura del 5G in banda media, una tecnologia essenziale per sfruttare appieno i vantaggi del 5G rispetto al 4G. Questo ritardo rappresenta un freno alla competizione.

Sono questi i dati che emergono dall’edizione di novembre 2024 dell’Ericsson Mobility Report, presentato da Andrea Missori, presidente e amministratore delegato di Ericsson, durante l’evento Imagine Italy, che ha riunito a Roma i vertici dell’industria delle telecomunicazioni e rappresentanti delle infrastrutture nazionali. Per queste ultime, il 5G può rappresentare una rilevante opportunità.

Il Mobility Report di Ericsson”, ha sottolineato Missori, “mette in luce il ruolo strategico del 5G Stand Alone e del 5G Advanced nel futuro delle reti mobili, con particolare attenzione a regioni come l’Europa, dove l’alta penetrazione mobile e un forte tessuto industriale stanno accelerando la domanda di connettività mobile avanzata. Queste tecnologie rappresentano un’opportunità fondamentale anche per l’Italia, dove la trasformazione digitale delle infrastrutture nazionali – tra cui ferrovie, porti e autostrade – è cruciale per migliorare la competitività del Paese. Per sfruttare il pieno potenziale del 5G è necessario un approccio strategico e sistemico che unisca innovazione tecnologica, investimenti mirati e una visione di lungo periodo”.

Il rapporto sottolinea il potenziale globale di sviluppo della connettività differenziata, ovvero connettività di fascia alta garantita e ininterrotta quando se ne ha più bisogno. Al di là della Cina, il 5G su banda media è attualmente distribuito solo in circa il 30% dei siti a livello globale. In Europa, la copertura della banda media 5G è aumentata dal 30% circa a fine 2023 e si stima che arriverà al 45% entro la fine dell’anno. Tuttavia, il Vecchio Continente è ancora lontano dai livelli di copertura del Nord America e dell’India. Dei circa 320 operatori che attualmente offrono servizi 5G commerciali, meno del 20% utilizza il 5G Stand Alone (SA). La densificazione delle reti sulla banda media e dei siti 5G SA è considerata un elemento chiave per sfruttare appieno il potenziale del 5G, incluse le capacità di rete programmabili e intelligenti.

Entro la fine del 2030, si stima che quasi il 60% dei 6,3 miliardi di abbonamenti 5G a livello globale sarà rappresentato da sottoscrizioni 5G Stand Alone (SA). Inoltre, si prevede che le reti 5G gestiranno circa l’80% del traffico dati mobile totale, un significativo aumento rispetto al 34% stimato per la fine del 2024. Tra le altre statistiche evidenziate nel rapporto, si prevede che gli abbonamenti globali al 5G raggiungeranno quasi 2,3 miliardi entro la fine del 2024, pari al 25% di tutte le sottoscrizioni mobili a livello globale. Inoltre, si stima che il numero di abbonamenti 5G supererà quello delle sottoscrizioni 4G a livello globale nel corso del 2027. Infine, riguardo al 6G, il report segnala che ci si aspetta di vedere le prime implementazioni nel 2030; saranno basate sulle capacità del 5G SA e del 5G evoluto e le amplieranno.

L’evento ha evidenziato come il 5G possa rappresentare un’importante leva di trasformazione per le infrastrutture nazionali italiane, aprendo nuove opportunità di sviluppo economico e innovazione tecnologica, anche se, per cogliere appieno questi benefici, è cruciale colmare il gap con altre regioni avanzate e adottare un approccio integrato che valorizzi le potenzialità delle nuove tecnologie in modo strategico e sostenibile.


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