Durante un caffè tra colleghi, si parla del CEO di Databricks, Ali Ghodsi, CEO di Databricks e professore a contratto presso l’UC Berkeley e delle sue ambizioni di sfidare giganti come Salesforce e Snowflake. Non si limita più a puntare il dito contro il concorrente Snowflake, valutato 60 miliardi di dollari, ma guarda al colosso da 300 miliardi di Salesforce come prossimo obiettivo. Con la sua crescita accelerata e una visione chiara, Ghodsi sembra determinato a trasformare Databricks in una delle più grandi aziende software del mondo.
Una sfida di visioni
Databricks e Salesforce stanno iniziando a scontrarsi direttamente su come le aziende dovrebbero gestire i propri dati. Da una parte, c’è la piattaforma di Databricks, con un approccio innovativo, dall’altra il Data Cloud di Salesforce, simbolo della solidità aziendale. Gli analisti sono convinti che il risultato di questa competizione potrebbe avere ripercussioni enormi su tutto il settore tecnologico.
Numeri che fanno discutere
Databricks sta facendo progressi sorprendenti: dopo aver superato il miliardo di dollari di vendite annuali, prevede di chiudere l’anno fiscale con un fatturato di 2,6 miliardi di dollari, in crescita del 57% rispetto all’anno precedente. Nei prossimi due anni, la crescita potrebbe stabilizzarsi attorno al 40% annuo, raggiungendo un fatturato stimato di 5,4 miliardi di dollari entro il 2027, pari alle proiezioni per Snowflake nello stesso periodo.
Tuttavia, un dettaglio non può essere ignorato: Databricks non è ancora redditizia. Si stima che quest’anno brucerà circa 140 milioni di dollari, nonostante un miglioramento rispetto alle previsioni precedenti. Questo perché l’azienda ha investito massicciamente in talenti e infrastrutture, puntando a un’espansione più rapida rispetto alla concorrenza.
La regola del 52 e il confronto con Salesforce
Molti investitori del settore tech applicano la “Regola del 40”, che somma la crescita dei ricavi e il margine di flusso di cassa libero. Con un risultato complessivo del 52%, Databricks dimostra di essere competitiva, anche se non ancora al livello di Salesforce, che si posiziona intorno al 40% con una redditività consolidata.
Wealthfront: un outsider nella corsa fintech
La discussione si sposta su Wealthfront, una piattaforma di consulenza finanziaria robotica che sta lentamente costruendo il suo successo. Dopo un periodo difficile, ora l’azienda sembra pronta per un possibile debutto in borsa nel 2024.
Wealthfront ha attirato attenzione dopo aver riacquistato azioni da dipendenti a una valutazione di 2 miliardi di dollari, un netto miglioramento rispetto al tentativo fallito di acquisizione da parte di UBS nel 2022. Con 290 milioni di dollari di fatturato annuale e oltre 100 milioni di flusso di cassa libero, l’azienda sta sfruttando i tassi di interesse alti per attirare clienti insoddisfatti di banche tradizionali come Chase e Wells Fargo.
Anche se il CEO David Fortunato non conferma piani per un’IPO, sottolinea che la costruzione di una fiducia duratura tra i clienti richiede tempo, come dimostra il caso di Charles Schwab, un colosso cresciuto lentamente nel corso dei decenni.
ServiceTitan e l’arte del racconto IPO
Nel frattempo, ServiceTitan, piattaforma software dedicata ad artigiani e professionisti del settore tecnico, si prepara a un’importante IPO. Con una valutazione stimata fino a 5,2 miliardi di dollari, il video del road-show punta tutto su una narrazione emozionante, celebrando il ruolo essenziale di elettricisti, idraulici e giardinieri. La sfida per l’azienda sarà dimostrare che dietro le belle storie ci sono numeri solidi.
Founders Fund: cambiamenti in vista
Per concludere, un aggiornamento da Silicon Valley: Founders Fund, il venture capital di Peter Thiel, vede nuovi cambiamenti tra i suoi leader. Dopo l’addio di Keith Rabois, anche Brian Singerman lascia il ruolo attivo. L’azienda continua però a puntare sulla sua nuova generazione di soci, guidati da Trae Stephens, per mantenere viva l’eredità di Thiel.
In questo panorama di innovazione e sfide, c’è una cosa chiara: la tecnologia non smette mai di evolversi, e chi sa osare rimane in gioco.