La generative AI di OpenAI, sostenuta da Microsoft (NASDAQ:MSFT), sta valutando l’introduzione di pubblicità nelle sue piattaforme, cercando nuove fonti di ricavo mentre la crescita dell’azienda continua a ritmo accelerato. Questo approccio, riportato dal Financial Times, è stato discusso dal CFO Sarah Friar. Sebbene OpenAI abbia recentemente raccolto 6,6 miliardi di dollari di finanziamenti nell’ottobre scorso, l’azienda sembra esplorare strategie diversificate per sostenere il proprio sviluppo.
Il team di OpenAI ha iniziato ad assumere esperti di pubblicità da giganti tecnologici come Meta e Google. Tuttavia, Friar ha chiarito che, nonostante il potenziale della pubblicità, non ci sono piani concreti per implementare subito tali modelli. “Il nostro attuale business sta crescendo rapidamente, e vediamo significative opportunità nel nostro modello attuale”, ha sottolineato, lasciando aperta la porta a future esplorazioni.
Questa mossa segnerebbe un cambio di paradigma nel settore dell’intelligenza artificiale generativa, dove i modelli di entrata tradizionali, come l’abbonamento a servizi premium, sono stati finora la norma. Rivali più piccoli come Perplexity AI stanno già sperimentando modelli pubblicitari, dimostrando la possibilità di integrazione di questo approccio nel settore dell’AI.
Un’altra mossa potenzialmente rivoluzionaria potrebbe essere il lancio di un browser proprietario, in grado di sfidare colossi come Google Chrome . OpenAI si propone come alternativa innovativa nello spazio del web browsing, puntando a ridefinire l’esperienza di ricerca con l’integrazione di intelligenza artificiale generativa. Questo posizionamento potrebbe avere un impatto significativo, considerando la crescente richiesta di strumenti AI integrati in piattaforme quotidiane.
Non mancano però le difficoltà. OpenAI è sotto pressione legale da diversi fronti. Elon Musk, ex co-fondatore di OpenAI, ha recentemente presentato un’ingiunzione preliminare, accusando l’azienda di comportamenti anticoncorrenziali. Allo stesso tempo, un gruppo di media canadesi ha avviato una causa contro OpenAI, sostenendo che l’azienda ha utilizzato illegalmente i loro contenuti per addestrare i suoi modelli AI.
Queste accuse evidenziano una crescente attenzione verso le pratiche di raccolta dati da parte di grandi aziende tecnologiche. OpenAI, che ha finora beneficiato di una forte reputazione come leader nel settore AI, potrebbe dover affrontare implicazioni legali e reputazionali significative.
Friar, ex dirigente di Nextdoor, Square e Salesforce, sta sfruttando la sua esperienza nel settore tecnologico per orientare OpenAI verso un modello sostenibile e innovativo. Kevin Weil, Chief Product Officer, aggiunge ulteriore expertise nel campo pubblicitario, il che rende l’eventuale espansione nel settore advertising un’opzione plausibile, seppur attualmente non prioritaria.
Con una base finanziaria solida e una visione chiara per il futuro, OpenAI continua a posizionarsi come uno dei player più influenti nel panorama dell’intelligenza artificiale, pur navigando un contesto competitivo e legale sempre più complesso.