Signore e signori, benvenuti alla lista che non sapevate di volere, direttamente da Washington D.C. con destinazione Pechino.

Il Dipartimento del Commercio ha imposto nuove restrizioni sulla vendita di chip di memoria ad alta velocità, che potrebbero coinvolgere SK Hynix, Samsung Electronics e Micron Technology. Sono stati ampliati i controlli sugli strumenti per la produzione di chip, compresi quelli di aziende americane in impianti stranieri, con eccezioni per alleati come Giappone e Paesi Bassi. Sono state inserite nella lista nera 140 aziende cinesi accusate di operare per conto di Pechino, colpendo alcuni fornitori di Huawei, come SiCarrier e i produttori di chip Qingdao Si’En, SwaySure e Shenzhen Pensun Technology.

“Questi sono i controlli più severi mai attuati dagli Stati Uniti per ridurre la capacità della RPC di produrre i chip più avanzati che stanno utilizzando nella loro modernizzazione militare”. Le nuove regole “prepareranno la prossima amministrazione a continuare l’importante slancio necessario per preservare la sicurezza tecnologica americana e la leadership”.

Gina Raimondo: Segretaria del Commercio in una chiamata con i giornalisti, riferendosi alla Repubblica Popolare Cinese


Sì, ecco a voi le 10 mosse con cui gli Stati Uniti bloccano i sogni cinesi sui chip di memoria!:

Numero 10: L’ostacolo dei chip ad alta larghezza di banda

Gli USA hanno detto: “Questi chip di memoria ad alta velocità? Non li vedrete nemmeno da lontano!” Sono essenziali per allenare le intelligenze artificiali generative e fanno girare i dati più velocemente di un’auto sportiva. Ora, però, sono fuori dal menu cinese.


Numero 9: Niente più strumenti per i chipmakers

Parliamo di macchinari per produrre semiconduttori avanzati. Gli Stati Uniti hanno messo al bando 24 tipi di strumenti di produzione e 3 software fondamentali. Il messaggio è chiaro: “Se vuoi produrre chip, arrangiati senza di noi!”


Numero 8: La lista nera si allunga

Hai mai sentito parlare della Entity List? È come la lista di Babbo Natale, ma al contrario. Quest’anno ci sono ben 140 nuove aziende cinesi, tra cui fabbriche di chip, produttori di macchinari e persino società di investimento. E sì, gli americani non possono fare affari con loro senza un permesso speciale.


Numero 7: Sicurezza tecnologica made in USA

La Segretaria al Commercio, Gina Raimondo, lo ha detto chiaramente: “Queste sono le regole più dure mai adottate per rallentare la modernizzazione militare della Cina”. Insomma, gli USA stanno giocando in difesa, ma con il piglio di un quarterback determinato.


Numero 6: AI in stand-by

I chip che rendono possibile l’addestramento delle intelligenze artificiali generative? Dimenticateveli. Per la Cina sarà come cercare di insegnare a un computer senza mouse e tastiera.


Numero 5: Chip avanzati, missione impossibile

Che si tratti di velocità, potenza o innovazione, i chip americani rappresentano la punta di diamante. E ora, gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per mantenerli fuori dalle mani di Pechino.


Numero 4: Un messaggio alle generazioni future

Raimondo ha anche sottolineato che queste regole servono a preparare la prossima amministrazione a mantenere alto il livello di sicurezza tecnologica americana. È come dire: “Abbiamo iniziato noi, ora tocca a voi continuare.”


Numero 3: Investimenti congelati

La Cina sta cercando di diventare autosufficiente, ma con aziende bloccate da ogni parte, il percorso sembra sempre più in salita.


Numero 2: Diplomazia o strategia?

Questa mossa non è solo tecnologica, è geopolitica. Gli USA stanno giocando a scacchi, e i chip sono la regina sulla scacchiera.


E al Numero 1: ‘Niente chip, niente AI’

Il messaggio finale è cristallino: senza tecnologia avanzata, la Cina non potrà dominare il panorama dell’intelligenza artificiale. E gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per mantenere questa leadership.


Standing ovation per la strategia a stelle e strisce!