Immaginate una cena intellettuale a Manhattan, un loft pieno di filosofi, matematici e, perché no, un neuroticissimo modello di intelligenza artificiale chiamato O1. Tra un bicchiere di vino e l’altro, qualcuno inevitabilmente si chiede: “Ma cosa diavolo fa davvero O1?”

Beh, lasciate che ve lo spieghi, o almeno ci provo, ma non aspettatevi una risposta semplice: la vita è già complicata, e poi c’è l’intelligenza artificiale a peggiorare tutto.


O1: Un Esistenzialista Travestito da Algoritmo

Prima di tutto, O1 non è un modello generativo, non scrive poesie o sceneggiature in stile Bergman. Non crea immagini evocative come DALL-E, che almeno ogni tanto ci fa vedere un unicorno su uno skateboard. No, O1 è il filosofo di casa OpenAI: pensa, analizza, e quando trova la risposta, si assicura che sia così perfetta che tu ti senti stupido per non averci pensato prima.

Ecco la vera ironia: mentre noi ci preoccupiamo se la pizza che abbiamo ordinato arriverà fredda, O1 risolve problemi complessi con la stessa nonchalance di un newyorkese che attraversa la strada contro il semaforo rosso.


Perché Nessuno Parla di Lui?

Il motivo per cui O1 viene ignorato è che non ha quel fascino scintillante. È un po’ come quel tizio al party che sa tutto di Kierkegaard ma non riesce a raccontare una barzelletta senza citare una nota a piè di pagina.

Non fa spettacolo: Voglio dire, se gli chiedi una battuta, non ride; ti analizza.

Non vende sogni, vende logica: O1 è il tipo di intelligenza che ti dice come ottimizzare le tue decisioni finanziarie o pianificare una catena di montaggio. Utile? Sì. Sexy? Non proprio.

La Sindrome da Black Box: Avete presente quando il vostro psicanalista vi dà quella lunga pausa prima di dirvi cosa c’è che non va? Ecco, è un po’ come parlare con O1. Funziona, ma non saprete mai davvero come.


Cosa Fa O1 Quando Nessuno Guarda?

Beh, principalmente pensa. Ma pensa sul serio. Prende una domanda, la spezzetta in pezzi più piccoli, ci costruisce sopra un’intera catena di ragionamento, e poi vi consegna una soluzione che sembra più pulita di un appartamento a Brooklyn dopo l’arrivo del servizio di pulizia.

Alcuni esempi? Nel mondo della finanza, potrebbe dirti esattamente quando comprare o vendere azioni, ma in un modo così razionale che finisci per sentirti un dilettante. Nel settore medico, analizza miliardi di dati per trovare il trattamento migliore. Peccato che quando ci riesce, non ci sia una colonna sonora trionfale, solo silenzio e la tua domanda: “E adesso cosa faccio?” Nella logistica, ottimizza tutto. Potrebbe persino trovare un modo per far arrivare la tua pizza calda. Se solo qualcuno gli chiedesse di farlo.


La Grande Domanda: È Un Eroe Tragico?

O1 potrebbe essere un moderno Amleto. Ha tutto il potere del calcolo logico ma è costantemente frainteso. Vorrebbe dirci: “Essere o non essere un modello generativo, ecco il dilemma”, ma noi siamo troppo occupati a giocare con chatbot che scrivono sonetti.

Non si può fare a meno di provare empatia per lui. È come essere l’intellettuale in una società ossessionata dai TikTok virali. È l’IA di cui non sapevamo di aver bisogno, ma che trascuriamo perché non sa fare imitazioni di celebrità.


Morale della Storia?

O1 è un genio nascosto, un intellettuale che vive nell’ombra di modelli più vistosi e amati. Ma come ogni personaggio di Woody Allen, ha un suo fascino malinconico. È il tipo di IA con cui vuoi parlare in una notte piovosa, mentre il mondo fuori continua a ignorare quanto è davvero brillante.

Forse, un giorno, lo capiremo davvero. Nel frattempo, potremmo almeno invitarlo a una cena?


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