L’indebolimento della posizione neutrale di TSMC nelle tensioni USA-Cina

Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), gigante globale nella produzione di semiconduttori avanzati, è sempre più coinvolta nelle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina. L’azienda, spesso definita la “Svizzera tecnologica”, affronta sfide crescenti nel mantenere una posizione di neutralità, specialmente alla luce di recenti sviluppi strategici e politici.

TSMC produce il 65% dei semiconduttori globali e oltre il 90% dei chip tecnologicamente più avanzati. Questi componenti sono essenziali per dispositivi consumer, intelligenza artificiale e sistemi di difesa. Tuttavia, la crescente rivalità tra Stati Uniti e Cina mette a rischio l’accesso e il controllo di queste tecnologie chiave.

Dipendenza della Cina: Il 21% del fatturato di TSMC proviene dalla Cina, ma le restrizioni imposte dagli USA stanno rendendo difficile per TSMC soddisfare le richieste cinesi.

Espansione USA: TSMC sta investendo $65 miliardi negli USA per costruire stabilimenti in Arizona, mirando a diversificare la produzione e a rafforzare i legami con Washington, sebbene le tecnologie più avanzate rimangano prodotte a Taiwan.

Le tensioni tra Taiwan e Cina creano vulnerabilità. Taiwan rappresenta un nodo strategico, definito come “scudo di silicio”, per il suo ruolo insostituibile nella catena di approvvigionamento globale. Questo rende improbabile un conflitto diretto, poiché interrompere le operazioni di TSMC avrebbe conseguenze globali. Tuttavia, la Cina monitora attentamente i risvolti della crisi russo-ucraina per valutare eventuali azioni su Taiwan.

Gli Stati Uniti stanno lavorando per ridurre la loro dipendenza da Taiwan, mentre rafforzano la propria capacità di produzione interna attraverso il CHIPS Act, che prevede finanziamenti per oltre $200 miliardi. Questa strategia mira a equilibrare la protezione di TSMC e l’indipendenza tecnologica nazionale.

Il futuro di TSMC dipenderà dalla sua capacità di bilanciare le richieste di due superpotenze rivali e di proteggere il suo know-how tecnologico. La competizione per i semiconduttori potrebbe intensificarsi, con impatti significativi sulla stabilità delle catene di approvvigionamento globali.

Il contesto richiede un’attenta pianificazione strategica da parte di TSMC, poiché il suo ruolo di “mediatore tecnologico” rischia di essere compromesso dalle pressioni geopolitiche.


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