Gli sforzi della Cina per sviluppare semiconduttori per l’Intelligenza Artificiale nazionale si trovano ad affrontare nuove sfide alla luce delle nuove normative che gli Stati Uniti stanno preparando per limitare le esportazioni sudcoreane di chip di memoria avanzati alle aziende cinesi. In particolare, secondo gli addetti ai lavori, la Cina si troverebbe in una posizione critica se la fornitura di chip di memoria ad alta larghezza di banda (HBM) dalla Corea del Sud venisse interrotta a seguito delle nuove restrizioni statunitensi, a causa della mancanza di alternative nazionali.
I chip HBM, memorie dinamiche ad accesso casuale (DRAM) collegate verticalmente tramite tecnologie di packaging avanzate, sono essenziali per le unità di elaborazione grafica (GPU) e altri acceleratori di Intelligenza Artificiale.
Si tratta di un mercato dominato da 2 grandi aziende sudcoreane, SK Hynix e Samsung Electronics, ciascuna con circa il 48% della quota di mercato globale, controllando di fatto la fornitura di HBM.
La settimana scorsa, Reuters ha riportato che Washington sta valutando nuove regole sulle esportazioni per limitare le spedizioni di questi chip verso la Cina. Alcune aziende cinesi di chip AI sono già state escluse dai servizi di fonderia di wafer esteri al nodo a 7 nanometri, necessario per lo sviluppo di semiconduttori AI avanzati. La Cina dipende fortemente dalla Corea del Sud per i chip di memoria e se non può importare HBM, ne risentirà inevitabilmente nel breve e medio termine.
Anche perché, nonostante il corposo sostegno finanziario del governo, il principale produttore cinese di DRAM, ChangXin Memory Technologies (CXMT), sembrerebbe non esser ancora riuscito a produrre HBM in volumi sufficientemente significativi. E’ vero che l’azienda sta lavorando alla seconda generazione di HBM2, ma si prevede che la produzione di massa nazionale non si materializzerà prima del 2025 o addirittura più tardi. Nel frattempo, anche se CXMT riuscisse a produrre HBM su larga scala va comunque considerato che, al momento, la tecnologia dell’azienda è in ritardo di almeno due generazioni rispetto ai concorrenti coreani.
La battaglia per il controllo dei semiconduttori cruciali per l’AI quindi, si intensifica, evidenziando l’importanza strategica di queste tecnologie nella corsa al predominio dell’innovazione tecnologica. Con le ulteriori restrizioni che si profilano all’orizzonte con la nuova amministrazione Usa guidata da Trump, il panorama competitivo è destinato a diventare ancora più complesso, atteso che, per il Presidente Xi Jinping e la leadership politica cinese colmare il divario tecnologico con i suoi rivali internazionali è un mandato imperativo per conseguire l’obiettivo di trasformare la Cina in una superpotenza scientifica e tecnologica entro il 2035, come dichiarato in occasione dell’ultimo Plenum del Partito Comunista Cinese.
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