Nell’ambito della nostra rubrica “Women in AI”, che celebra il contributo delle donne nel settore dell’Intelligenza Artificiale e dell’innovazione in generale, abbiamo avuto il piacere di intervistare Laura Romano, Responsabile R&D di Henkel Laundry & Home Care. Laura ci ha raccontato il suo affascinante percorso professionale, partendo dalla sua laurea in chimica fino a diventare una figura di spicco in Henkel. Durante l’intervista, Laura ha condiviso i momenti più significativi della sua carriera, ha parlato delle sfide legate alla discriminazione di genere e ha offerto preziosi consigli alle giovani donne che desiderano intraprendere una carriera nelle materie STEM. Inoltre, Laura ha approfondito l’importanza della diversità e dell’inclusione nell’innovazione e le competenze fondamentali per il successo nel campo della ricerca e sviluppo.

Questo incontro ci ha permesso di esplorare il suo approccio alla leadership e le principali sfide future per i responsabili R&D. Scopriamo insieme la storia e le visioni di una donna che sta facendo la differenza nel mondo della scienza e dell’innovazione.

Rivista.AI – Può raccontarci il suo percorso professionale che l’ha portata a diventare responsabile R&D e Regulatory Affairs di Henkel Consumer Brands?

Laura Romano – Ho iniziato con una laurea in Chimica e una specializzazione in Chimica Fisica, seguita da un master in Chimica ambientale. La mia passione per le scienze (mi è sempre piaciuto osservare e sperimentare) e il supporto dei miei genitori sono state la mia guida attraverso tutto il mio percorso lavorativo. Ho sempre seguito le mie passioni, che mi hanno consentito di sperimentare ruoli diversi, di crescente responsabilità in ambito regolatorio e di prodotto. Attualmente, come responsabile R&D e Regulatory Affairs di Henkel Consumer Brands, mi occupo di guidare l’implementazione dell’innovazione di prodotti sia Laundry & Home Care che Beauty in Italia, Grecia e Cipro ma anche di assicurare la sicurezza dei prodotti a scaffale e la loro conformità alle stringenti normative europee e locali. Un lavoro che mi entusiasma ogni giorno grazie anche alla straordinaria collaborazione delle persone del mio team. Ci occupiamo di prodotti a 360 gradi. Siamo coinvolti nel loro sviluppo, supportiamo le fabbriche nella loro produzione assicurandoci sempre e durante tutto il percorso che i prodotti rispondano ad alti standard di sicurezza e che siano conformi alle normative vigenti. L’R&D in Henkel ha una visione consumer centric, che significa che per noi i nostri prodotti devono rispondere alle esigenze dei consumatori in modo innovativo e sostenibile, garantendo sempre alti livelli di performance.

Rivista.AI – Quali sono stati i momenti più significativi della sua carriera?

Laura Romano – Sicuramente quando ho deciso di seguire la mia passione per la chimica, nonostante le sfide. Da lì è cominciato tutto. Devo dire che la mia passione per le scienze la devo alla mia professoressa di matematica e scienze delle medie, un’insegnante incredibile che ricordo con affetto e che ha saputo accrescere il mio senso analitico e il mio interesse per le materie scientifiche. Cruciale è stato anche quando ho deciso di lasciare la ricerca di base all’Università per l’attività di consulenza prima nell’ambito del trasferimento tecnologico e poi in quello regolatorio, per poi arrivare a ricoprire il ruolo di R&D prima per la detergenza e poi anche per il beauty in un’azienda multinazionale come Henkel. Ma nonostante tutti i cambiamenti il mio focus è stato sempre sulla chimica che rimane il leitmotiv della mia carriera.

Rivista.AI – C’è stato un punto di svolta particolare che ha determinato il suo successo?

Laura Romano – Direi proprio di sì! Nel 2004 ho deciso di occuparmi di affari regolatori per l’industria chimica e dapprima ho seguito da vicino la nascita del regolamento REACH e di quello CLP, che hanno rivoluzionato il modo di fare la chimica in Europa, prevedendo un sistema di registrazione, valutazione e autorizzazione di tutte le sostanze chimiche e un sistema armonizzato di classificazione ed etichettatura di sostanze e miscele in tutta l’Unione. Ho poi ampliato le mie competenze occupandomi anche di normative verticali di prodotto quali regolamento detergenti, biocidi e altri regolamenti inerenti alla sicurezza dei prodotti destinati ai consumatori. L’attività regolatoria sta assumendo nelle imprese un ruolo molto rilevante, il Green Deal sta determinando una proliferazione di normative per il settore della chimica. Dal momento che si tratta di normative sempre più complesse che comportano maggiori limitazioni in ambito formulativo e nel packaging, alle imprese è sempre più richiesto di avere una particolare attenzione alla normativa in essere, ma anche una visione costante sul futuro. Essere focalizzati sulle priorità dell’oggi e avere la lungimiranza di cogliere quello che ci può riservare il futuro rappresenta per le aziende un vantaggio competitivo.

Rivista.AI – Ha mai affrontato episodi di discriminazione di genere? Ec e sì, come li ha superati?

Laura Romano – Pensandoci bene deve dire che ho lavorato sempre in contesti caratterizzati da una forte presenza maschile; spesso mi sono ritrovata in riunioni in cui ero l’unica donna e anche all’Università frequentavo un corso di laurea con colleghi e docenti prevalentemente maschi, ma ad esser sincera è una cosa che lì per lì non ho mai notato. Non mi sono mai sentita meno ascoltata o considerata perché donna, ma sono consapevole che la discriminazione all’interno della carriera STEM esiste. Basti pensare che secondo un recentissimo studio sul rapporto delle ragazze con l’ambito STEM condotto dalla ONG Ruling Our eXperiences (ROX), si evidenzia che la fiducia delle giovani nelle proprie abilità scientifiche è in netto calo. Solo il 59% delle ragazze delle scuole superiori si sente competente in matematica e scienze, una diminuzione rispetto al 73% del 2017. Inoltre, il 58% delle ragazze ritiene di non essere abbastanza intelligente per perseguire il lavoro dei propri sogni, un aumento rispetto al 46% di sei anni fa.

Rivista.AI – Da questo punto di vista, quale potrebbe essere un antidoto per superare queste diseguaglianze?

Laura Romano – Io credo che un primo antidoto per affrontare le diseguaglianze esistenti sia di mantenere la propria professionalità e dimostrare il proprio valore attraverso il proprio lavoro. Tuttavia, è chiaro che in Italia sia necessario un investimento maggiore per superare le disuguagliane nelle carriere STEM. È positivo vedere come aziende e terzo settore, con il supporto delle istituzioni, si stiano sempre di più mobilitando per colmare il gender gap e per promuovere una maggiore inclusione delle donne nelle discipline scientifiche e tecnologiche.

Rivista.AI – Cosa state facendo a tale proposito come azienda?

Laura Romano – Come Henkel Italia lavoriamo in questo senso attraverso la collaborazione con associazioni come Valore D, progetti universitari per sviluppare programmi di tirocinio e borse di studio destinate a studentesse, per incentivare la partecipazione femminile nei settori STEM. La speranza, è che tra qualche anno essere una donna STEM in una posizione di leadership non sia più una notizia ma la normalità.

Rivista.AI – Quali competenze e qualità ritiene siano state fondamentali per raggiungere la posizione che attualmente ricopre?

Laura Romano – La passione per le scienze è stata il motore principale del mio percorso professionale. Ma anche la capacità analitica è stata cruciale, permettendomi di affrontare problemi complessi con un approccio metodico e basato sui dati. La determinazione e la curiosità sono altre due qualità fondamentali. Nel corso della mia carriera ho incontrato numerose sfide, ma la mia capacità di perseverare e di adattarmi alle circostanze mi ha permesso di superarle e mi ha aiutato a mantenere la motivazione anche nei momenti difficili. La curiosità, infine, è stata una qualità chiave. In un settore in continua evoluzione come quello della ricerca e sviluppo, è fondamentale essere curiosi, aperti all’apprendimento continuo e sempre interessati a nuove tecnologie e metodologie.

Rivista.AI – Quali consigli darebbe alle ragazze che stanno considerando una carriera nelle materie STEM?

Il mio primo consiglio è di seguire le proprie passioni. A prescindere dal genere io consiglierei semplicemente di seguire le proprie attitudini, perché la passione non si contiene e coloro che la seguono hanno una marcia in più dettata dalla consapevolezza di sapere ciò che si vuole e di sentirsi poi pienamente appagati quando lo si raggiunge. Se siete appassionate di scienze, tecnologia, ingegneria o matematica, non lasciatevi scoraggiare dagli stereotipi di genere. La passione è un potente motore che vi aiuterà a superare le difficoltà e a raggiungere i vostri obiettivi. Investite nella vostra istruzione. Acquisite una solida base di conoscenze e competenze nelle materie STEM, e non smettete mai di imparare. La formazione continua è fondamentale in un campo in rapida evoluzione come quello tecnologico. I dati statistici dimostrano che le donne eccellono nelle discipline STEM e che sono brave quanto o più degli uomini. Quello che purtroppo spesso spaventa è l’incertezza sul poter effettivamente avere successo in un contesto lavorativo come quello delle materie STEM, prevalentemente dominato dalla presenza maschile. Le donne, poiché non supportate dalla società, rischiano di essere più deboli in questi contesti.  Invito le giovani donne a essere quindi coraggiose, determinate e pronte a sfidare lo status quo. Il vostro contributo è prezioso e può fare la differenza, per questa generazione e per quelle future.

Rivista.AI – Cosa pensa si possa fare per incoraggiare più ragazze a intraprendere studi e carriere in ambito tecnico-scientifico?

Laura Romano – Pur consapevoli del fatto che la loro generazione è la prima nella quale uomini e donne hanno concretamente pari opportunità in tutti gli ambiti sociali, le ragazze sono convinte che non ci siano ancora pari opportunità lavorative in ambito STEM. A orientare le scelte professionali delle ragazze lontano dalle STEM si aggiungono altri fattori poi, come gli stereotipi di genere, la mancanza di adeguati modelli di riferimento, il vedere il percorso in discipline STEM troppo impegnativo e non adatto a tutti. Sicuramente la famiglia e la scuola devono ancora fare tanto affinché si inneschi un reale cambiamento. Io credo che le donne debbano continuare ad avere coraggio, a investire nella loro istruzione, a scegliere seguendo le proprie passioni, a lavorare in contesti “maschili” ma senza comportarsi da uomini, a chiedere alla società di riconoscere il loro diritto al lavoro pur essendo mamme, a ribellarsi a chi le vuole solo “angeli del focolare”.  Solo in questo modo potremo riuscire a colmare il gender gap nelle professioni STEM e avere una società inclusiva in cui le persone vengono trattate con rispetto e valutate in base alle proprie capacità a prescindere dal genere.

Rivista.AI – Ci sono state figure o mentori che l’hanno ispirata nel suo percorso?

Laura Romano – Sono cresciuta con i racconti della mitologia greca, mia madre è un’appassionata di studi classici, pertanto, sono cresciuta con modelli femminili forti, arguti, tenaci che talvolta suscitavano le ire degli uomini o degli dèi, ma che poi si sapevano difendere egregiamente contrapponendo alla forza fisica degli uomini il loro ingegno.

Rivista.AI – In che modo la diversità e l’inclusione possono contribuire all’innovazione nel settore R&D?

Credo che la diversità e l’inclusione non siano solo principi etici, ma anche strategie essenziali per il successo e l’innovazione nel settore R&D. Anzitutto, la diversità di genere, etnia, background culturale ed esperienze personali sono tutti fattori che arricchiscono il processo creativo e che portano a una maggiore varietà di idee e prospettive, fondamentali per l’innovazione, soprattutto di una grande azienda come Henkel. Un ambiente inclusivo permette a tutti i membri del team di esprimere liberamente le proprie idee senza timore di discriminazioni o pregiudizi. Questo incoraggia la creatività e l’innovazione, poiché le persone si sentono valorizzate e supportate. La diversità di pensiero è particolarmente importante nel settore R&D, dove la capacità di vedere i problemi da angolazioni diverse può portare a soluzioni innovative e progressi tecnologici. Inoltre, un aspetto importante da considerare è che una forza lavoro diversificata è in grado di comprendere meglio le esigenze di una clientela variegata, creando prodotti e servizi più inclusivi e rispondendo a nuove opportunità di mercato, elementi fondamentali in Henkel. Inoltre, lo sappiamo, le politiche di diversità e inclusione rendono le aziende più attraenti per i talenti. Le generazioni più giovani, come i Millennials e la Generazione Z, sono particolarmente attente a lavorare in ambienti che riflettono i loro valori. Questo è importante in ottica di R&D perché è fondamentale per noi ascoltare le voci delle nuove generazioni, che rappresentano i veri motori del cambiamento, a partire anche dal loro interesse per la sostenibilità e dalla loro forza creativa e innovativa.

Rivista.AI – Guardando invece al suo percorso professionale, quali sono le lezioni più importanti che ha imparato nel corso della sua carriera?

Laura Romano – Le lezioni sono state molte, ma una delle più significative riguarda il valore degli errori. Sbagliare sul lavoro non è necessariamente un fallimento, piuttosto un’opportunità per apprendere e migliorare rapidamente. Ciò che inizialmente può sembrare una tragedia può rivelarsi invece una grande occasione di crescita, a patto di saper guardare la situazione con una prospettiva più ampia, superando la visione limitata del momento.

Rivista.AI – Come descriverebbe il suo stile di leadership?

Laura Romano – Sono un leader che non punta al controllo ma all’autonomia di ogni singolo membro del team. Mi piace guidare una squadra che so che funziona anche in mia assenza. Quando il team ha processi chiari e competenze trasferibili può lavorare bene e prendere iniziative senza aspettare direttive.

Rivista.AI – Un’ultima domanda, quali sono le sfide principali che vede per i responsabili R&D nei prossimi anni, soprattutto con un’evoluzione tecnologica che è sempre più rapida?

Laura Romano – Le sfide principali per i responsabili R&D nei prossimi anni saranno molteplici e complesse, soprattutto in un contesto di rapida evoluzione tecnologica. Una delle sfide più significative sarà l’adattamento rapido alle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. L’AI non sostituirà l’essere umano: i lavori ripetitivi e prevedibili ben si presteranno a esser svolti dall’AI ma quelli più di ingegno saranno a mio avviso in mano a esseri umani, magari supportati da AI. Vedo l’intelligenza artificiale come un potente alleato dell’uomo. In Henkel, abbiamo già iniziato ad integrare l’AI in alcune attività, ma per il momento solo con ruolo predittivo. Mi lasci dire però che un’altra sfida molto importante è quella della sostenibilità. Il concetto di prodotto sostenibile è più sofisticato adesso, guarda a formule con ingredienti biodegradabili, naturali e derivati da fonti rinnovabili; ad imballi riciclabili e con materiali riciclati ma anche all’impegno dell’azienda per l’ambiente e quindi se produce utilizzando energia da fonti rinnovabili, oppure con pochi o zero rifiuti in discarica o se impegnata in iniziative volte a migliorare la comunità in cui si opera. L’R&D nel nostro settore si troverà sempre più a dover coniugare la necessità di garantire la pulizia, la cura dei capi o della persona con il rispetto dell’ambiente.

Rivista.AI – Grazie Laura per il tempo che ci hai dedicato.

Laura Romano – Grazie a voi per l’invito.

L’intervista con Laura Romano ha messo in luce non solo la sua straordinaria competenza e dedizione di professionista, ma anche l’importanza di promuovere l’inclusione e la diversità nel settore tecnologico e scientifico. Le sue esperienze e riflessioni offrono un esempio di ispirazione per tutte le donne che aspirano a fare carriera nelle discipline STEM, dimostrando che con passione, determinazione e supporto adeguato, è possibile superare qualsiasi barriera.

In un’epoca in cui l’innovazione richiede sempre più collaborazione e apertura, il contributo di professioniste come Laura Romano è essenziale per guidare il cambiamento e costruire un futuro più equo e sostenibile. Concludiamo questo appuntamento di “Women in AI” con la speranza che le sue parole incoraggino altre giovani donne a perseguire le loro ambizioni e a diventare protagoniste del mondo della scienza e della tecnologia.


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