Le ambizioni di Google nel campo dell’intelligenza artificiale hanno spesso spinto i limiti di ciò che la tecnologia è in grado di fare, e il progetto Orca è un esempio emblematico di questa spinta. Sviluppato come una collaborazione tra DeepMind e YouTube, Orca era uno strumento di intelligenza artificiale progettato per creare musica combinando l’input dell’utente con sofisticati algoritmi. Permetteva agli utenti di creare una canzone nel stile del loro artista preferito, utilizzando pochi semplici comandi: dal genere ai testi, fino alla voce dell’artista stesso. Lo strumento mirava a rivoluzionare il modo in cui viene prodotta la musica, ma ha dovuto affrontare significativi ostacoli legali che ne hanno portato alla sospensione nel 2023.
Le capacità di Orca erano straordinarie. Gli utenti potevano generare una canzone personalizzata usando pochissimi input. Ad esempio, una richiesta come “Crea una canzone hip-hop nello stile di Taylor Swift” poteva dare vita a una canzone che mescolava le caratteristiche vocali tipiche di Swift, di genere country-pop, con un ritmo rap, superando i confini tra i generi musicali in modi innovativi. Il sistema era così sofisticato che chi era vicino al progetto restava stupito dalla sua capacità di produrre risultati che suonavano incredibilmente autentici.
Lo sviluppo di Orca rifletteva la necessità di Google di colmare il divario con i suoi concorrenti, in particolare OpenAI. Mentre OpenAI aveva già fatto sensazione con GPT-3 e l’utilizzo dell’AI in vari settori creativi, Google intravedeva un’opportunità nel settore musicale, sfruttando l’immensa libreria di video e musica di YouTube. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo interno, Google si trovò ad affrontare sfide significative in termini di proprietà intellettuale e diritto d’autore.
Barriere Legali e Il Dilemma del Copyright
Il principale ostacolo alla pubblicazione di Orca era la minaccia imminente di violazione del copyright. La musica è altamente protetta dalle leggi sulla proprietà intellettuale, e l’idea di utilizzare l’AI per replicare la voce o lo stile musicale di un artista sollevava preoccupazioni serie nell’industria. Inizialmente, Google sperava di collaborare con le etichette discografiche per condividere i ricavi derivanti dalla musica creata dall’AI. Tuttavia, quando vennero interpellate, le etichette esprimevano forti dubbi sugli effetti della musica generata dall’intelligenza artificiale, respingendo così la proposta di Google.
A questa esitazione legale si aggiunse un cambiamento più ampio nella politica interna di Google riguardo l’uso dei dati. Storicamente, Google aveva adottato una posizione cauta nell’uso di materiale protetto da copyright, in particolare dai video di YouTube, per addestrare i suoi modelli di AI. Tuttavia, l’ascesa di concorrenti come OpenAI spinse Google a rivedere questa politica, portando, come affermato da alcuni informatori, a un “compromesso” per rimanere competitiva. Google iniziò a raccogliere dati dai video di YouTube per addestrare i propri modelli, nonostante il rischio di violazione del copyright. Questa inversione di rotta nella politica aggiunse ulteriore controversia attorno a Orca.
La Nascita e la Fine di Orca
Nonostante le sfide legali, Orca aveva fatto notevoli progressi, e il suo potenziale venne riconosciuto da chi lavorava al progetto. Ad un certo punto, i dipendenti coinvolti nel progetto discussero anche sull’idea di come denominare lo strumento. “Orca” — il nome del cetaceo assassino — fu considerato una metafora adeguata, dato il potenziale dello strumento di sconvolgere l’industria musicale proprio come le orche sono predatori al vertice della catena alimentare. Tuttavia, quando le sfide legali aumentarono, divenne chiaro che il potenziale di Orca non riguardava solo l’industria musicale, ma sollevava anche questioni fondamentali sulla proprietà dei contenuti digitali e sul copyright.
In risposta a queste preoccupazioni, Google fece una parziale inversione di rotta. Fu lanciato Lyria, una versione ridotta di Orca, progettata per generare musica utilizzando le voci e gli stili di artisti specifici che avevano accettato di partecipare al progetto. Ad esempio, John Legend fu uno degli artisti che collaborò con Google su Lyria, ma l’ambito di artisti e generi era molto più limitato rispetto a quanto avrebbe potuto essere con Orca. Nonostante fosse un progetto più contenuto, Lyria mostrava ancora il potenziale dell’AI nella creazione musicale, ma il contesto legale era cambiato significativamente nel momento in cui venne presentato.
La Nascita di Udio: La Musica AI Oltre Google
Dopo l’interruzione di Orca, alcuni dei ricercatori che avevano lavorato al progetto lasciarono Google per fondare Udio, una startup focalizzata sulla creazione musicale tramite AI. Questo passaggio evidenzia il crescente interesse per il ruolo dell’AI nell’industria musicale e come ex dipendenti di Google stiano cercando di portare le loro idee innovative sul mercato tramite nuovi canali. L’app di creazione musicale di Udio mira a democratizzare la produzione musicale, consentendo agli utenti di creare brani di qualità professionale senza la necessità di formazione musicale o attrezzature costose.
La storia di Orca non solo rivela le capacità tecnologiche dell’AI, ma mette anche in luce l’impatto che queste tecnologie potrebbero avere su settori che dipendono dalla creatività e dalla proprietà intellettuale. In un’epoca in cui l’AI è in grado di imitare la voce di un artista o addirittura produrre una nuova canzone nel suo stile, le questioni legali ed etiche diventano complesse e di ampia portata. Sebbene Google abbia messo in pausa Orca per ora, è probabile che l’influenza dell’AI sull’industria musicale sia tutt’altro che conclusa.