Donald Trump ha designato Brendan Carr, noto critico delle Big Tech, come prossimo presidente della Federal Communications Commission (FCC), un passo che segna un significativo cambiamento di direzione per l’agenzia di regolamentazione. Carr, già commissario senior dell’FCC dal 2017, si è distinto per il suo impegno contro le pratiche di censura percepita da parte delle piattaforme tecnologiche e per le sue posizioni a favore della deregolamentazione del settore. Questa nomina sottolinea l’intenzione dell’amministrazione Trump di affrontare il potere crescente delle Big Tech e di promuovere la libertà di parola online.

Durante il suo mandato come commissario, Carr ha criticato duramente i presunti comportamenti censoriali delle grandi piattaforme, accusandole di favorire contenuti progressisti rispetto a quelli conservatori. Ha evidenziato le attività di gruppi come NewsGuard, accusati di penalizzare media di destra e di influenzare negativamente la libertà di espressione attraverso partnership con agenzie pubblicitarie e governi. Carr ha anche richiesto maggiore trasparenza sulle collaborazioni tra le Big Tech e i governi, spingendo per un’indagine più approfondita su queste dinamiche.

Se confermato, Carr guiderà l’FCC in un contesto politicamente sensibile, con un Congresso probabilmente favorevole alle sue priorità politiche. Tra gli obiettivi principali figurano il rollback di normative introdotte sotto l’amministrazione Biden, come le regole sulla discriminazione digitale e la riclassificazione della banda larga come servizio di utilità pubblica (Titolo II del Communications Act). Carr e i suoi sostenitori ritengono che un approccio deregolamentare potrebbe stimolare innovazione e investimenti, garantendo nel contempo maggiore equilibrio nell’arena digitale.

Questa mossa riflette anche una strategia più ampia dell’amministrazione Trump per consolidare il controllo sulle agenzie federali e rivedere le normative che influenzano il settore tecnologico e delle telecomunicazioni. Con il sostegno del nuovo Congresso repubblicano, si prevede una rapida attuazione delle priorità politiche, inclusa la revisione dei requisiti per la segnalazione delle violazioni dei dati e altre iniziative promosse dall’FCC negli ultimi anni.

La nomina di Carr rafforza il messaggio di Trump sulla necessità di contrastare il “cartello della censura” e ripristinare la fiducia nei principi fondamentali del Primo Emendamento. Questa direzione potrebbe ridefinire il panorama digitale negli Stati Uniti e avere un impatto significativo su come le Big Tech operano nel prossimo futuro.

Fonti: Yahoo News, Communications Daily, Newsmax.