Le recenti rivelazioni di email interne di OpenAI, emerse nel contesto di una causa intentata da Elon Musk, offrono uno sguardo inedito alle dinamiche interne dell’organizzazione, mettendo in luce profonde divisioni e sfiducia tra i fondatori e i principali protagonisti dell’azienda. Questa esposizione non solo svela i contrasti personali, ma anche le tensioni ideologiche che hanno caratterizzato i primi anni della missione di OpenAI per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale Generale (AGI).
Tutto ebbe Inizio con questa email:
Preoccupazioni sul Controllo di Sam Altman
Nel 2017, Greg Brockman e Ilya Sutskever, co-fondatori di OpenAI, hanno espresso dubbi significativi sulla leadership di Sam Altman. In un’email datata 20 settembre, i due hanno interrogato Altman riguardo alla sua motivazione principale, chiedendosi se la ricerca sull’AGI fosse davvero il suo obiettivo o un mezzo per ambizioni politiche. La mancanza di fiducia non si fermava ad Altman: Brockman e Sutskever avevano riserve anche su Elon Musk, accusandolo di voler mantenere un controllo assoluto sull’organizzazione, contrariamente alle sue dichiarazioni pubbliche.
La risposta di Altman e Musk a queste critiche fu tutt’altro che accomodante. Altman, secondo un’interlocutrice, Shivon Zillis, ammise di aver perso fiducia nei confronti di Brockman e Sutskever. Musk, invece, interpretò le obiezioni come un affronto personale, portandolo a suggerire un radicale cambio di rotta per OpenAI: continuare come entità non-profit o sciogliersi.
Il Conflitto con DeepMind e Microsoft
Le tensioni non erano limitate ai confini interni dell’organizzazione. Musk mostrava una profonda avversione nei confronti di DeepMind, descrivendola come una minaccia esistenziale.
Temendo che la visione centralizzatrice di Demis Hassabis potesse portare a una “dittatura AGI”, Musk appariva ossessionato dall’idea che OpenAI dovesse superare Google nella corsa all’intelligenza artificiale.
Non solo Google, ma anche Microsoft è stata oggetto di critiche. Le trattative iniziali con il colosso di Redmond nel 2016 suscitarono il disappunto di Musk, che temeva che l’accordo potesse compromettere l’immagine di OpenAI come un’organizzazione visionaria e indipendente.
Altman e l’Idea di una Criptovaluta
Tra i dettagli più curiosi emersi dalle email c’è l’interesse di Altman per il lancio di una criptovaluta come mezzo di finanziamento per OpenAI. L’idea fu fortemente criticata da Musk, che la considerava un rischio per la credibilità dell’organizzazione. Nonostante l’opposizione, questa proposta riflette la necessità di trovare soluzioni innovative per finanziare una missione così ambiziosa.
Il Passaggio al Profitto: Un Punto di Rottura
Un altro tema chiave riguarda il controverso passaggio di OpenAI da non-profit a entità a scopo di lucro limitato. Questo cambiamento attirò critiche da Open Philanthropy, un importante finanziatore dell’organizzazione. Secondo Zillis,
Holden Karnofsky, all’epoca membro del consiglio di OpenAI, espresse forte disappunto per questa decisione, offrendo persino incentivi finanziari per mantenere il modello originale. Tuttavia, la leadership di OpenAI sembrava convinta che un approccio più commerciale fosse essenziale per attrarre investimenti e competere con giganti come Google e Microsoft.
Le email interne di OpenAI offrono un quadro complesso di un’organizzazione alle prese con ambizioni straordinarie e sfide altrettanto significative. Queste tensioni interne, tuttavia, riflettono non solo conflitti personali ma anche un dibattito più ampio sulle implicazioni etiche, strategiche e politiche dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.