Il progetto delinea anche un’alleanza nordamericana per l’intelligenza artificiale che possa competere con le iniziative della Cina e un National Transmission Highway Act “ambizioso quanto il National Interstate and Defense Highways Act del 1956”.
“Gli stati che forniscono sussidi o altri supporti alle aziende che lanciano progetti infrastrutturali potrebbero richiedere che una quota del nuovo calcolo venga messa a disposizione delle loro università pubbliche per creare laboratori di ricerca sull’intelligenza artificiale e hub per sviluppatori allineati con i loro settori commerciali chiave”,
“Il governo può incoraggiare gli investitori privati a finanziare progetti infrastrutturali energetici ad alto costo impegnandosi ad acquistare energia e altri mezzi che riducono il rischio di credito”.
ha scritto OpenAI.
In un momento cruciale per il panorama tecnologico americano, OpenAI ha recentemente rilasciato una roadmap completa per il futuro dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti, in un contesto di cambiamento politico significativo con la nuova amministrazione alla Casa Bianca. Questo piano, definito come “AI Blueprint”, propone una serie di misure e strategie che non solo mettono in luce le potenzialità dell’IA ma indicano anche come gli Stati Uniti potrebbero rimanere leader in un settore altamente competitivo.
La mossa arriva in un contesto di crescita esponenziale della tecnologia IA, in cui la leadership americana è in continua competizione con altri paesi, come la Cina e l’Unione Europea, che stanno accelerando lo sviluppo delle loro proprie infrastrutture IA. Il “blueprint” di OpenAI è sia una risposta alla necessità di regolamentazione e sicurezza sia un’iniziativa per rafforzare la posizione degli Stati Uniti come leader globale nell’IA.
Il progetto visionato da Rivista.AI, in attesa di presentazione a Washington mercoledì, emerge mentre l’amministrazione Biden promuove il supporto per data center, intelligenza artificiale e semiconduttori. Nel frattempo, l’approccio governativo all’IA è in evoluzione e aziende come OpenAI cercano di influenzare politiche (la Lobbyng è legale negli Stati Uniti) che favoriscano infrastrutture ed energia a loro vantaggio.
“L’Alleanza AI Nordamericana e il Futuro Energetico: Una Visione per la Supremazia Tecnologica e Industriale degli Stati Uniti”
OpenAI, sempre più proiettata verso una visione globale e strategica, sta delineando i contorni di un’alleanza di intelligenza artificiale tra i paesi nordamericani, con un progetto ambizioso che potrebbe diventare una rete internazionale di cooperazione, simile al Consiglio di cooperazione del Golfo, che vede la collaborazione tra Emirati Arabi Uniti e altri Stati regionali. Il disegno prevede l’integrazione di capacità industriali e conoscenze tecnologiche condivise per stabilire un modello d’avanguardia che consolidi l’AI come pilastro strategico per i paesi occidentali.
Nella sua visione per il futuro energetico, OpenAI guarda con particolare interesse all’energia nucleare. La Cina, infatti, ha raggiunto negli ultimi dieci anni livelli di capacità nucleare comparabili a quelli che gli Stati Uniti hanno costruito in quattro decenni. Tuttavia, l’azienda americana individua un vantaggio tattico nell’esperienza della Marina degli Stati Uniti, che gestisce già circa 100 reattori modulari per alimentare i sottomarini navali. Tale expertise potrebbe facilitare la costruzione di nuovi piccoli reattori modulari (SMR) civili, diffondendo in modo sicuro e rapido l’energia nucleare su scala nazionale.
Secondo Chris Lehane, responsabile della politica globale di OpenAI, il Midwest e il Southwest potrebbero diventare i nuovi poli dell’industria AI negli Stati Uniti. Regioni storicamente meno sviluppate rispetto alle aree costiere potrebbero beneficiare della transizione verso un’economia digitale, offrendo vasti spazi e infrastrutture adatte alla costruzione di parchi eolici, impianti solari e, in prospettiva, nuovi impianti nucleari. Questa visione non solo contribuirebbe a ridistribuire i benefici economici derivanti dallo sviluppo tecnologico, ma anche a rendere gli Stati Uniti più autosufficienti a livello energetico, mitigando la dipendenza da fonti estere.
In questo contesto, Lehane enfatizza come Kansas e Iowa, con la loro ampia disponibilità di dati agricoli, possano diventare centri strategici per la creazione di data center dedicati alla raccolta e all’analisi di informazioni sul settore primario. La proposta prevede l’utilizzo di grandi quantità di energia (fino a un gigawatt), una parte della quale verrebbe destinata a collaborazioni con i sistemi universitari pubblici locali, favorendo la nascita di modelli linguistici avanzati (LLM) e di inferenza applicati all’agricoltura. Questo approccio trasformerebbe tali regioni in veri e propri poli per l’innovazione AI agricola, rispondendo alle esigenze locali e potenziando al contempo la competitività statunitense.
Le previsioni di crescita nel settore AI richiedono, secondo Lehane, un’infrastruttura energetica massiccia per mantenere il vantaggio tecnologico rispetto alla Cina. Si stima infatti che gli Stati Uniti necessiteranno di almeno 50 gigawatt di energia entro il 2030, un obiettivo che diventa cruciale in un panorama competitivo in cui la Cina ha recentemente approvato 20 nuovi reattori nucleari, con altri 11 pianificati per l’anno prossimo.
“Non abbiamo scelta,” ha sottolineato Lehane, esprimendo con fermezza l’urgenza di una risposta decisa.